Il governo del Bangladesh ha ceduto alle pressioni delle compagnie di navigazione estere ed ha deciso di cancellare una disposizione della Bangladesh Flag Vessels (Protection) Ordinance che di fatto ostacola l'attività degli armatori esteri favorendo quella dei vettori nazionali.
La normativa - varata nel 1982, ma in pratica mai applicata - è stata recentemente reintrodotta dalla Corte Suprema del Bangladesh, che - su richiesta degli vettori locali - ha sottolineato la necessità di renderla più efficace imponendo agli armatori esteri di ottenere un apposito permesso per effettuare le operazioni di sbarco ed imbarco a Chittagong, il principale porto del Bangladesh. La decisione ha sollevato le proteste delle compagnie estere, che nello scorso fine settimana hanno iniziato a boicottare il porto di Chittagong. Cinque armatori che effettuano servizi feeder da Chittagong hanno sospeso le operazioni nello scalo.
Ieri l'esecutivo di Dacca ha però annunciato che la legge sarà emendata. Il governo ha spiegato che attualmente gli armatori del Bangladesh sono in grado di trasportare al massimo solo il 20% dei container movimentati dal porto di Chittagong ed è pertanto indispensabile l'opera dei vettori esteri.
La decisione del governo ha suscitato le ire della Bangladesh Ocean Going Ship Owners Association (BOGSOA).