L'attività di sorveglianza delle acque del Mediterraneo attuata dalla NATO come misura anti-terrorismo ha determinato la riduzione di un terzo dei flussi di immigrazione clandestina. Lo aveva affermato alcuni giorni fa il segretario generale della NATO, Lord Robertson. La NATO aveva avviato un programma di sorveglianza nel Mediterraneo orientale subito dopo gli attacchi terroristici negli USA dell'11 settembre 2001. Quest'anno l'attività è stata estesa allo Stretto di Gibilterra.
Ma le affermazioni di Lord Robertson fanno a pugni con il nuovo consistente flusso migratorio di clandestini verso le coste dell'Italia. Centinaia di persone imbarcate su navi fatiscenti cercano di raggiungere il territorio italiano. Ieri pomeriggio 120 clandestini sono giunti nel porto di Lampedusa su un'imbarcazione lunga solo 15 metri.
Questi viaggi per alcuni si concludono con una tragedia. Secondo quanto riferito da tre superstiti, un'imbarcazione con circa 70 persone a bordo è affondata sabato scorso a sud della Sicilia. Sino a ieri sera erano stati recuperati sei corpi al largo di Lampedusa. Le ricerche riprenderanno questa mattina all'alba.