Gli armatori italiani chiedono al governo un'azione più incisiva per il settore marittimo. Nel corso dell'assemblea annuale della Confederazione Italiana Armatori (Confitarma), svoltasi questo pomeriggio a bordo della nuova nave da crociera
Costa Mediterranea ormeggiata alla Stazione Marittima di Napoli, gli armatori hanno elencato le loro principali istanze: uniformare il registro ordinario a quello internazionale, accelerare gli incentivi agli autotrasportatori affinché usino le navi, completare la privatizzazione del settore marittimo e aggiornare e rifinanziare le leggi per le demolizioni e gli investimenti navali.
Nella sua relazione il presidente di Confitarma, Giovanni Montanari, ha detto che gli armatori sono pronti a dare il loro contributo di idee e fatti, ma chiedono che il governo faccia la sua parte: «per una politica marittima efficace - ha detto - è necessaria una guida forte e convinta, che sinora è mancata». Gli armatori - ha aggiunto - attendono «non più parole, ma fatti concreti».
Uscito da un anno - il 2002 - estremamente difficile, il trasporto marittimo ha bisogno di un deciso rilancio e gli armatori italiani hanno proposto un progetto a lungo termine per rivitalizzare il settore. Confitarma ritiene che la svolta vada fondata sulla centralità italiana nel Mediterraneo, un'occasione - secondo gli armatori - da sfruttare, non solo sotto l'aspetto commerciale, ma sotto quello politico.
Una delle priorità consiste nello sviluppo del cabotaggio, trascurato in Italia, ma non dagli altri Stati europei che hanno introdotto misure - come la tonnage tax - i cui benefici non sono stati destinati solo alla flotta adibita ai traffici internazionali, ma anche a quella che opera sui traffici di cabotaggio. Ciò - hanno rilevato gli armatori di Confitarma - non è avvenuto in Italia in contraddizione con la conclamata volontà di incentivare le autostrade del mare. «Le autostrade del mare - ha accusato Montanari - rischiano di diventare un feticcio culturale, un concetto abusato e senza concretezza».
Alle progetto delle autostrade del mare - ha ricordato il presidente della Confederazione - l'armamento aveva dato una risposta immediata con rilevanti investimenti, immettendo sul mercato nuovo naviglio: 28 navi traghetto, per un investimento complessivo di 1.580 milioni di euro. Tali massicci investimenti, in assenza di una politica di incentivo al trasporto marittimo - ha però osservato - hanno creato in realtà su molte tratte un eccesso di offerta di stiva. Secondo Confitarma il progetto dovrebbe quindi partire subito con le navi esistenti per essere completato nel prossimo quinquennio. Tale urgenza - ha ricordato Montanari - ha indotto tutti i settori dell'armamento a richiedere, in una recente riunione, che ogni risorsa destinata alla navigazione vada solo al cabotaggio e alle autostrade del mare, rinunciando a qualsiasi richiesta di settore, anche di grande importanza.
Da parte pubblica arrivano invece segnali allarmanti. «Siamo molto critici - ha detto Montanari - nell'apprendere di ulteriori due nuove costruzioni per la flotta di Stato, la cui realizzazione sarebbe ancora una volta in contrasto con quanto definito a livello comunitario, di non ampliare la capacità di trasporto dell'azienda».
Confitarma ha sottolineato inoltre che dal 2003 sono stati ridotti drasticamente gli interventi di sgravio degli oneri sociali gravanti sul cabotaggio, con un aumento di oltre il 25% del costo del lavoro. «Ricordo - ha affermato Montanari - che in una sola notte 160 grandi navi e molte altre più piccole hanno perduto 46 milioni di euro. Così si uccidono le aziende!».
Confitarma ha lamentato anche il mancato aggiornamento e rifinanziamento delle leggi per le demolizioni di navi obsolete e degli investimenti navali, che risultano in parte scoperti dagli stanziamenti attesi.
Intervenendo al termine dell'incontro il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Pietro Lunardi, ha annunciato alcune novità accolte favorevolmente dagli armatori: è stato firmato ieri - ha spiegato - il decreto che sblocca i primi fondi (circa 50 milioni di euro) accantonati nella finanziaria 2002 per il progetto delle autostrade del mare. Nei prossimi giorni sarà inoltre avviata la distribuzione dei fondi per l'ammodernamento delle infrastrutture dei porti italiani, in particolare quelle per lo sviluppo delle autostrade del mare, per un totale di circa 3.000 miliardi di vecchie lire.
Lunardi ha inoltre annunciato che, per la finanziaria 2004, il governo sta predisponendo un "ticket ecologico" per il settore dell'autotrasporto, che consisterà in incentivi per preferire il trasporto marittimo a quello terrestre. I ticket, che saranno commisurati alla lunghezza dei veicoli, potranno essere introdotti nel primo semestre del prossimo anno.