Giovedì scorso si è svolta la 143' assemblea generale ordinaria del Comitato delle Compagnie di Assicurazioni Marittime di Genova, nel corso della quale il presidente Giorgio Mitolo ha tracciato un bilancio della attività svolta dal comparto nel 2002. «La tragedia dell'11 settembre - ha ricordato - ha avuto effetti negativi sull'economia di tutti i paesi industrializzati. I mercati finanziari hanno anche pagato le conseguenze di scandali economici che hanno provocato la sfiducia degli investitori con conseguente crollo del mercato azionario. I grandi complessi assicurativi che traevano profitti dal finanziario hanno finalmente posto la loro attenzione sul loro "core business" che è il risultato tecnico assicurativo. Le grandi concentrazioni alle quali abbiamo assistito negli ultimi anni hanno certamente creato economie di scala, importanti per quanto concerne settori assicurativi di massa, ma hanno indubbiamente impoverito certi settori come quello trasporti che ormai, specie per il settore "Corpi", fa capo ad un esiguo numero di compagnie».
Esaminando quanto avvenuto nel settore "Corpi", Mitolo ha spiegato che «la massa premi trasporti per il 2002 ha registrato un sensibile aumento rispetto al 2001». «Per il settore Corpi, particolarmente influenzato dal mercato riassicurativo - ha aggiunto - l'aumento è stato piuttosto sensibile, ma non ancora sufficiente a riequilibrare il rapporto danni/premi. Solo i rischi guerra hanno portato un qualche beneficio ai nostri bilanci subito controbilanciato dal negativo effetto della svalutazione del dollaro».
In merito ai sinistri registrati nel corso dell'anno, Mitolo ha sottolineato che si sente parlare di «alte tecnologie, di sistemi sempre più sofisticati, atti a dare sicurezza alla navigazione, di navi inaffondabili con sistemi antincendio perfetti». «Poi - ha aggiunto - vediamo una nave passeggeri quasi pronta per la consegna (la
Princess Diamond della P&O) che brucia in cantiere come un fiammifero e provoca danni, per fortuna solo materiali, per circa 400 milioni di dollari. E proprio qui, a Genova, sempre in cantiere, si è verificato recentemente quello che viene definito un piccolo danno da incendio, e che ha provocato danni per diversi milioni di euro. Certamente danni come l'
Erika o la
Prestige scuotono il mondo politico per le conseguenze ambientali che producono; tutti si affannano ad inventare nuove disposizioni, nuove regole, ma tutti dimenticano che la sicurezza si basa su due elementi fondamentali: la costruzione della nave e chi la gestisce. E' ormai acclarato che l'80% dei sinistri è dovuto ad errore umano. Le navi sono costruite per navigare con qualsiasi tempo, ma se sono mal caricate o vanno ad incagliarsi o si verificano collisioni o altri sinistri per errore umano dove si deve porre maggiore attenzione?».
«La maggior parte dei sinistri - ha ricordato Mitolo - sono dovuti a incaglio, urto, incendio, urto fondo, danni in macchina ecc. e dobbiamo aggiungere che il 2002 è stato un anno particolarmente fortunato sia per il numero che per l'ammontare dei danni che si sono particolarmente ridotti rispetto al 2001. Nel 2003, nel primo trimestre si è però verificata una controtendenza per cui abbiamo visto con preoccupazione aumentare il numero dei sinistri che speriamo e confidiamo miglioreranno nei mesi successivi. Anche il mercato riassicurativo ha dimostrato una notevole diffidenza verso il settore Trasporti con qualche risultato negativo le cui conseguenze per fortuna non hanno colpito il nostro mercato».
«I Registri Navali, dopo un difficile periodo influenzato da una concorrenza selvaggia - ha osservato il presidente del Comitato - hanno oggi evidenziato un miglior servizio, ma non devono dimenticare che il "certificato di classe" non è solo a favore di chi paga (l'armatore) ma consente agli armatori stessi di avere una polizza assicurativa che, a sua volta, consente loro di ottenere i finanziamenti che da tale polizza sono garantiti. In poche parole, il certificato di classe si può paragonare alla certificazione di un bilancio fatta da una società di revisione. Se non è la risultanza di attento esame e professionalità può creare gravi danni. Il caso "Eron Arthur Andersen" docet».
Illustrando l'evoluzione del comparto "Merci", Mitolo ha detto che «in questo settore si evidenzia sempre una certa concorrenza, ma si riscontra altresì una più alta selezione dei rischi con un leggero miglioramento tecnico». «Anzi dobbiamo aggiungere - ha precisato - che la massa premi ha superato la massa premi corpi, ciò anche dovuto al fatto che in tale settore operano molte più compagnie ed al numero delle merci trasportate che sono aumentate in maniera sensibilissima negli ultimi anni».