I porti di Genova e Barcellona provano a sviluppare nuove "autostrade del mare". I due porti sono già collegati dal servizio di cruise ferry della Grandi Navi Veloci (GNV) del gruppo Grimaldi, uno dei pochi tentativi attuati nel Mediterraneo per trasferire sulle navi parte del flusso dei veicoli pesanti che percorre la trafficata autostrada che collega Italia, Francia e Spagna. Un servizio che ha riscosso un certo successo, ma che GNV non è ancora riuscita a portare alla frequenza giornaliera. Questo è ancora l'obiettivo della compagnia. Lo ha confermato oggi l'armatore Aldo Grimaldi partecipando a Palazzo San Giorgio, sede dell'Autorità Portuale di Genova, alla presentazione di un accordo di collaborazione tra il porto genovese e quello di Barcellona. «Se l'accordo di oggi darà i suoi frutti, come io credo - ha detto Grimaldi - saremo pronti ad intensificare il servizio».
Il nuovo accordo, incentrato sull'attivazione del progetto pilota BRAVO (Border Requirements And Vessel Operation for Short Sea Shipping), è stato illustrato dal presidente e dal segretario generale dell'ente portuale genovese, Giuliano Gallanti e Fabio Capocaccia, dal presidente dell'Autorità Portuale di Barcellona, Joaquim Tosas Mir, e dal capo della sala operativa della Guardia Costiera - Capitaneria di Porto di Genova, Lucio Borniotto.
Lo short sea shipping è ostacolato da strozzature, da colli di bottiglia che ne rallentano e ne impediscono lo sviluppo. In particolare l'accordo - ha detto Capocaccia - «si propone di rimuovere due strozzature: l'aspetto documentale e quello legato al cosiddetto "one stop shopping", cioè alla necessità di fare in modo che ci sia un unico sportello a cui fare riferimento». «Il progetto - ha precisato - è per ora autofinanziato e sarà operativo alla fine di questo mese».
Attualmente - ha spiegato il comandante Borniotto - «le navi presentano la documentazione al momento dell'apertura del portellone nel porto di arrivo, mentre è previsto che in futuro le navi presentino la documentazione, in modo virtuale, al momento della chiusura del portellone nel porto di partenza». Gli autotrasportatori non dovranno quindi attendere il disbrigo di pratiche burocratiche che ora avvengono al momento del loro sbarco a terra.
Le principali azioni previste dal progetto riguarderanno:
- notifiche di scalo, arrivo e partenza navi;
trasmissione della data e ora reale di partenza dal porto di origine al porto di destinazione con conferma dello scalo
- merci pericolose (dichiarazione ed autorizzazione);
attivazione del progetto pilota BRAVO
- manifesti di carico;
scambio fra autorità portuali di informazioni relative ai manifesti
- dichiarazione di merci inquinanti;
scambio di informazioni sui rifiuti prodotti dalle navi - Direttiva 2000/59/CE
- monitoraggio e individuazione dei carichi;
monitoraggio dei container e delle merci dalla loro entrata nel recinto portuale di partenza fino alla loro uscita dal porto di destinazione
Il traffico di veicoli pesanti tra Spagna e Italia - ha ricordato il segretario generale della port authority genovese - è di 500.000 mezzi all'anno, di cui il 90% viaggia in autostrada. Sono 55.000 i veicoli trasportati annualmente su questa rotta dalle navi del gruppo Grimaldi. Dell'intero volume di traffico - ha sottolineato Capocaccia - il 10% è costituito dal trasporto di merci pericolose, che sinora non è in nessun caso operato via nave.
La quota di traffico trasferita dalla strada al mare è tuttora troppo esigua. Le misure e le intese sviluppate per la promozione dello short sea shippoing devono però - secondo Grimaldi - essere affiancate da un aiuto: «bisogna disincentivare l'autotrasporto», ha ribadito come già in moltissime altre occasioni il presidente del gruppo armatoriale italiano.
In merito al trasporto passeggeri, Grimaldi ha precisato che nel 2002 sulla linea Genova-Barcellona sono stati trasportate 114.000 persone. «Quest'anno - ha annunciato - siamo leggermente al di sotto, come lo siamo in tutte le linee, a causa della poca propensione al viaggio delle persone in questo periodo».
B.B.