Si è concluso ieri lo sciopero di quattro settimane attuato dai lavoratori portuali dell'East Coast statunitense nei confronti del gruppo armatoriale Evergreen di Taiwan. La società asiatica ha infatti deciso di ritirare un reclamo presentato al National Labor Relations Board contro il sindacato dei portuali International Longshoremen's Association, AFL-CIO (ILA), accusato di aver dichiarato illegalmente uno sciopero in quanto l'astensione dal lavoro è stata estesa al di là dei limiti territoriali riguardanti una controversia nata a Port Elizabeth, nel New Jersey.
Nello scorso dicembre cinque persone che lavorano nell'ufficio dell'Evergreen America Corporation a Morristown, nel New Jersey, avevano approvato (3 voti a favore, 2 contrari) la loro adesione al sindacato dei portuali. Adesione contro cui si era schierata la società armatoriale, affermando che i cinque lavoratori, che sono inquadrati con la qualifica di "port captain", non possono aderire al sindacato in quanto ricoprono cariche manageriali. Nello scorso aprile il National Labor Relations Board aveva invece confermato la validità dell'iscrizione al sindacato. Evergreen aveva però proseguito la sua azione legale. L'iniziativa del gruppo di Taiwan aveva scatenato le proteste dei portuali, che - dallo scorso 14 maggio - si sono rifiutati di operare sulle navi del gruppo taiwanese sia nell'area portuale di New York - New Jersey che nei porti di Baltimora, Charleston, Hampton Roads, Norfolk, Fort Lauderdale e Savannah.