L'italiana Cemat festeggia in questi giorni il cinquantenario della sua fondazione e 25 anni d'attività nel trasporto combinato strada-rotaia. «E' un'occasione - ha affermato il presidente onorario della società, Mauro Ferretti - che ci consente non solo di ripercorrere le tappe principali del nostro passato, ricco di ostacoli e altrettante soddisfazioni; ma soprattutto di guardare al futuro valutando lucidamente gli scenari evolutivi che, se da un lato ci prospettano nuove e promettenti opportunità per l'ormai riconosciuto insostituibile ruolo del trasporto combinato in un sistema di trasporto merci sostenibile, dall'altro ci evidenziano una sempre più agguerrita concorrenza che obbligherà con urgenza il nostro Paese a rimuovere i deficit strutturali che limitano l'efficacia del nostro operato».
Il trasporto combinato - ha ricordato Cemat - ha registrato in Italia tassi di crescita a due cifre fino al 1997; successivamente, negli ultimi cinque anni, nel traffico nazionale ha avuto un trend negativo, conformemente ad una tendenza affermatasi in vari paesi europei. Con ciò ha pagato il duplice scotto di una temporanea caduta del livello qualitativo dei servizi ferroviari, che ha influito sul trasporto di collettame e merci varie, e della carenza di una politica di sostegno al mercato come già esistente in altri Paesi. Si è visto dunque - ha spiegato la società italiana - un progressivo calo nel numero delle spedizioni arrivando a 115.602 trasporti effettuati nel 2002 contro i 171.860 del 1997 (- 32,7%). I bacini di traffico che hanno risentito della flessione sono il Lazio, la Campania, la Sardegna e la Sicilia, in cui il cabotaggio ha ritrovato un ruolo primario migliorando prezzi e prestazioni. In sola controtendenza sono le Puglie che hanno registrato un incremento del 18%.
La strategia di Cemat per affrontare tale situazione è stata basata sull'acquisizione di nuovi traffici industriali e, soprattutto, sullo sviluppo della tecnica "gateway" che consente di rilanciare traffico internazionale sulle direttrici interne. Le spedizioni provenienti dai gateway (Torino, Novara, Busto Arsizio, Milano, Verona e Bologna) - ha precisato Cemat - hanno infatti segnato nel 2002 un incremento del 18,1% rispetto al 2001 e del 27% nei primi quattro mesi del 2003, rappresentando oggi oltre il 30% dell'intero traffico nazionale. Molto positivo invece è stato l'andamento del traffico internazionale, che ha registrato un trend più regolare e in continua crescita grazie al quale Cemat è riuscita a mantenere un ruolo da protagonista nel contesto europeo. Da 232.806 trasporti nel 1997 la società è passata a 333.173 nel 2002 (+43,1 % nel periodo e +10 % rispetto al 2001), mentre nei primi 4 mesi del 2003 sono stati effettuati 13.295 trasporti con un incremento del 10% sullo stesso periodo dello scorso anno.
Il consigliere delegato di Cemat, Eugenio Muzio, ha ricordato anche la costante politica di investimenti in gru e, soprattutto, in carri ferroviari tecnologicamente avanzati realizzata negli ultimi anni e l'impegno profuso nello sviluppo dei sistemi informatici.