Gli industriali di Torino, Milano e Genova manifestano preoccupazione per i ritardi previsti per la realizzazione di opere infrastrutturali ritenute strategiche per lo sviluppo dell'Italia e per la sua maggiore integrazione in Europa. I timori di Unione Industriale di Torino, Assolombarda e Assindustria Genova sono basati su quanto prospettato dal Documento di Programmazione Economico-Finanziaria per gli anni 2004-2007, attualmente in fase di definizione. «Guardando a queste prospettive - hanno affermato oggi le tre associazioni delle imprese industriali - la nostra attenzione si trasforma in preoccupazione quando leggiamo che sarebbero posticipati i termini di completamento per alcune delle opere assolutamente prioritarie per il Nordovest: il terzo valico sulla Milano-Genova (la cui entrata in esercizio, rispetto a quanto previsto dal DPEF 2003-2006, passerebbe dal 2009 al 2013), il valico ferroviario del Frejus (dal 2001-2015 direttamente al 2015) e i tratti della Transpadana Novara-Milano (dal 2007 al 2008), Milano-Verona-Venezia (dal 2008 al 2010) e Venezia-Trieste (dal 2007 al 2014)». «Siamo fortemente preoccupati - hanno precisato - perché queste opere non solo hanno una valenza fondamentale in sé, ma vanno anche collocate nel contesto di un sistema logistico integrato al quale sono funzionali».
Il terzo valico ferroviario sulla tratta appenninica della Milano-Genova, ad esempio - hanno spiegato - «è strettamente collegato alle previsioni di ampliamento dei porti liguri e, in particolare, di quello di Genova, fissate appunto per il 2010. Ritardare di tre anni l'entrata in esercizio della nuova linea ferroviaria vuol dire compromettere almeno altrettanto a lungo la capacità operativa dello scalo e trasferirne il peso su un sistema stradale e autostradale già oggi al limite del collasso».
«Proprio in un momento in cui le nuove procedure della Legge Obiettivo dovrebbero dimostrarsi efficaci per accelerare l'approvazione dei progetti - hanno proseguito le tre associazioni - non possiamo non chiederci se questi ritardi dipendano da fattori di natura tecnica o finanziaria e, una volta identificate puntualmente le ragioni, quali siano i possibili rimedi per evitarli».
Pur riconoscendo al governo centrale e a quelli regionali un rinnovato impegno sul tema del potenziamento della rete infrastrutturale, Unione Industriale di Torino, Assolombarda e Assindustria Genova hanno osservato come «le criticità che riguardano i nodi stradali metropolitani e i centri logistici intermodali del Nordovest restino sostanzialmente invariate»