Ieri, nella sede di Assoporti a Roma, Tommaso Affinita, presidente dell'Associazione Porti Italiani, e Andrea Razzini, rappresentante di Assodiport, l'associazione dei dirigenti delle Autorità Portuali italiane aderente a FederManager, hanno sottoscritto un protocollo d'intesa con il quale si conviene che, ferme restando le previsioni della legge di riforma portuale 84/1994, il rapporto di lavoro dei segretari generali e dei dirigenti delle Autorità Portuali è regolato dal contratto nazionale dei dirigenti di aziende industriali.
In tal modo, accogliendo una richiesta da tempo avanzata da Assodiport - spiega in una nota Assoporti - vengono superate le disomogeneità di trattamento attualmente esistenti presso le diverse Autorità Portuali e trova applicazione un unico modello contrattuale per tutta la dirigenza dei grandi porti nazionali. In particolare vengono uniformemente riconosciuti alcuni istituti quali l'assistenza sanitaria integrativa (FASI) e la previdenza complementare (Previndai).
«Si tratta - ha dichiarato il presidente di Assoporti, Affinita, di un esplicito riconoscimento del ruolo svolto dai dirigenti dei porti, i quali hanno proficuamente affiancato i presidenti delle Autorità Portuali in questi anni di costruzione della nuova realtà istituzionale di governo degli scali portuali introdotta dalla legge n. 84».