Una nutrita schiera di associazioni europee del settore del trasporto ha sottoscritto la dichiarazione comune "Transport Infrastructure - Core of the Transport Policy, Basis for Economic Development" a sostegno del rapporto dell'High-Level Group guidato da Karel van Miert sulla revisione delle Trans-European Transport Networks (TEN-T). La dichiarazione - diffusa oggi e stilata su iniziativa dell'European Intermodal Association (EIA) - è stata siglata, oltre che da EIA, da AMRIE (Alliance of Maritime Regional Interests in Europe), Community of European Railways (CER), Deutsches Verkehrs Forum (DVF), European Infrastructures Managers (EIM), European Barge Union (EBU), European Federation of Inland Ports (EFIP), Europlatforms (European Association of Freight Villages), European Rail Freight Association (ERFA), Pan EU Tranport Corridor II (Multimodal EU Infrastructure Network) ed European association for the railway supply industry (UNIFE).
Le associazioni hanno apprezzato il fatto che il rapporto abbia individuato i progetti infrastrutturali prioritari tenendo conto dell'allargamento dei confini dell'Unione Europea, che dal prossimo maggio sarà costituita da 25 nazioni, e che il rapporto sia basato sul concetto dei "corridoi". «Questo - si legge nella dichiarazione comune - è ciò di cui ora l'Europa ha bisogno».
In particolare sono condivise alcune proposte avanzate dal rapporto van Miert: l'erogazione di ulteriori fondi comunitari destinati alle reti TEN negli anni 2007-2013, l'incremento dalla quota UE per i progetti transfrontalieri dal 10% ad almeno il 20%, lo sviluppo di metodi comuni di valutazione dei progetti e l'istituzione di opportune strutture finanziarie per gli investimenti nelle reti TEN.
«La limitazione a progetti di oltre 500 milioni di euro - hanno osservato le associazioni - appare illuminante, perché nel settore infrastrutturale una tale cifra viene raggiunta in breve tempo. Tuttavia l'esperienza pratica, relativa in particolare ai corridoi paneuropei, ha dimostrato che un'altra delle proposte del rapporto può produrre un effetto più efficace: il coordinamento dei progetti europei deve migliorare senza l'introduzione di ulteriori meccanismi amministrativi. Ed un primo singolo asse principale deve essere scelto laddove una concentrazione di risorse può in un breve lasso di tempo costituire un "esempio" del successo che un approccio coordinato può produrre in un'area operativa. Nel far ciò tutte le opzioni di cooperazione intermodale devono essere prese in considerazione».
Infine i firmatari della dichiarazione hanno sottolineato il loro compiacimento per il fatto che la presidenza italiana dell'UE abbia definito prioritario il miglioramento delle infrastrutture dell'Unione Europea ed hanno accolto con favore l'annuncio che, con ogni probabilità, giovedì prossimo i ministri delle Finanze dell'Unione Europea approveranno il pacchetto di 220 miliardi di euro destinati alla realizzazione di infrastrutture di trasporto. «Investire nelle infrastrutture nell'attuale situazione di depressione economica, mentre i flussi di traffico diminuiscono - hanno sottolineato le associazioni - è la soluzione perfetta per dare impulso all'economia, creare posti di lavoro e nel contempo salvaguardare la posizione competitiva dell'Europa secondo gli obiettivi di Lisbona (che prevedono di rendere l'UE l'area economica più sviluppata del mondo, ndr)».