Da decenni si parla in Italia della creazione di sistemi portuali regionali. È il Lazio ad aver rotto gli indugi ed aver dato vita al primo sistema portuale gestito con una regia unitaria e sotto la denominazione Porti di Roma e del Lazio. La presentazione ufficiale del nuovo sistema, costituito dai porti di Civitavecchia, Gaeta e Fiumicino, si è svolta oggi a Roma presso la Sala del Tempio di Adriano nel corso del convegno "Federalismo portuale: i porti di Roma e del Lazio, un modello di sistema regionale" promosso dall'Autorità portuale dei Porti di Roma e del Lazio.
Obiettivo del sistema è innanzitutto quello di incrementare l'utilizzo della modalità marittima per il trasporto delle merci, visto che solo il 9% dei 100 milioni di tonnellate di merci che entrano ed escono dalla regione ogni anno è trasportato per via marittima.
L'iniziativa degli scali laziali è stata illustrata dal presidente di Porti di Roma e del Lazio, Gianni Moscherini (la presentazione è pubblicata nella rubrica "
Forum dello Shipping e della Logistica"). «La sfida del futuro - ha detto Moscherini - è quella di realizzare forme di coordinamento che rispettino scrupolosamente le autonomie gestionali, evitino l'appesantimento dei processi decisionali, ma consentano al tempo stesso di rendere operanti le sinergie e le razionalizzazioni che sono necessarie per un sistema trasportistico adeguato alle esigenze di sviluppo del territorio». «Il federalismo portuale - ha aggiunto - per un Paese come l'Italia in cui il demanio rappresenta una delle frontiere europee del bacino del Mediterraneo e potenziale piastra logistica e commerciale della Comunità, non può essere inteso come semplice autonomia dell'ambito regionale da quello statale ma deve contemperare diverse esigenze, in particolare quella della gestione pubblica nazionale del demanio di confine e quella della programmazione della gestione dello stesso in tutte le sue sfaccettature economiche e non. In questo quadro l'Autorità portuale, se adeguatamente normata, può risultare il migliore strumento di gestione, il più idoneo alle diverse funzioni statali e regionali».
Al convegno hanno partecipato alcuni tra i principali esponenti del settore istituzionale e portuale, pubblico e privato, tra cui il presidente di Assoporti, Tommaso Affinita, il presidente dell'Autorità Portuale di Genova, Giuliano Gallanti, i presidenti delle Regioni Lazio, Liguria e Puglia: Storace, Biasotti e Fitto. E' intervenuto anche il presidente dell'Autorità Portuale di Valencia, Raphael del Moral Carro, che ha parlato del sistema portuale regionale costituito da Valencia e dai porti di Sagunto e Gandia. Il settore imprenditoriale era rappresentato dal presidente dell'Associazione Industriali di Roma, Giancarlo Elia Valori, dal presidente del MOF, Giuseppe La Rocca, e da altri rappresentanti delle società che operano nelle diverse modalità del trasporto, come gli amministratori delegati della società Autostrade e Ferrovie dello Stato, Ruggero Borgia e Mauro Moretti, il presidente del gruppo Grimaldi Napoli, Manuel Grimaldi, il presidente di Confetra Giuseppe Smeriglio, e da Dino Canali, marketing advisor del Taranto Container Terminal, in rappresentanza del gruppo Evergreen.
L'Autorità Portuale dei Porti di Roma e del Lazio ha programmato per la fine del prossimo marzo un nuovo convegno incentrato sui riflessi nel settore portuale della legge costituzionale n. 3 del 2001, che ha introdotto profondi mutamenti nell'ordinamento delle autonomie locali attribuendo alle Regioni compiti in materia portuale.