Lo scorso 2 gennaio , che ha come scopo lo sviluppo economico - sia turistico che commerciale e industriale - del porto di Gela e del suo hinterland.
Nei primi giorni di vita il Comitato, presieduto da Marco Fasulo, ha avviato azioni volte a sollecitare le istituzioni a prendere in considerazione alcune iniziative che - secondo il nuovo organismo - porterebbero un serio e concreto sviluppo economico all'area di Gela.
«Oggi il porto di Gela - osserva Fasulo - soffre della mancanza di un porto turistico e di un porto container dove possono essere importate ed esportate merci in contenitori e questo crea un enorme gap per gli imprenditori del nostro territorio, i quali sono costretti ad usare per le loro esigenze i porti di Pozzallo, Catania, Palermo e Trapani, penalizzando così l'intera economia del nostro territorio e della nostra provincia». «La posizione di Gela, posta sulle principali rotte che attraversano il Mediterraneo - sottolinea Fasulo - è ideale per la realizzazione di un porto container, che può garantire sicure prospettive di sviluppo al territorio». La totale mancanza di strutture portuali ed aeroportuali - viene rilevato - frena invece lo sviluppo industriale, commerciale e turistico dell'area di Gela.
L'economia della città siciliana soffre anche per il blocco dell'attività della locale raffineria del gruppo Eni: «gli operatori portuali, avendo come unica risorsa lo stabilimento della raffineria - sottolinea il Comitato - sono quasi tutti senza lavoro». Il fermo è seguito al sequestro dei serbatoi per lo stoccaggio dei prodotti petroliferi deciso lo scorso novembre dalla Procura che indaga sull'inquinamento delle falde acquifere nell'area del petrolchimico.
Ad oggi sono stati dissequestrati circa la metà dei serbatoi, ma non quello che contiene acqua di processo e che è indispensabile per riavviare la produzione.
Giunti oggi a Gela, i vertici dell'Eni hanno ribadito l'impegno dell'azienda per la bonifica delle aree, che sono appetite dal Comitato per la realizzazione del porto container. Quest'ultimo ha registrato la disponibilità della stessa Eni ad entrare a far parte del Comitato e ad assegnare le aree per la realizzazione del progetto portuale. Interesse è stato manifestato anche da alcune multinazionali, mentre questa sera il Comitato incontrerà i rappresentanti di un importante gruppo bancario con il quale valutare le opportunità di sviluppo dell'iniziativa.