Un'affollata riunione straordinaria del Comitato Portuale di Genova ha celebrato questa sera l'insediamento del nuovo presidente dell'Autorità Portuale, Giuseppe Novi, che subentra a Giuliano Gallanti, salutato da tutte le istituzioni con un coro unanime di ringraziamenti per il suo operato.
Il decreto di nomina è stato consegnato dal direttore del dipartimento per la navigazione e il trasporto marittimo e aereo del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Silvio Di Virgilio, all'ammiraglio Raimondo Pollastrini, direttore marittimo della Liguria e comandante della Capitaneria di Porto di Genova. «È il primo passaggio diretto tra due presidenti nella storia dell'Autorità Portuale, dal lontano 1904», ha rilevato il segretario generale dell'ente portuale, Fabio Capocaccia.
Giovanni Novi ha ringraziato Gallanti per il lavoro svolto negli otto anni di mandato, «un periodo - ha sottolineato - di "pace sociale" mai così lungo». Il nuovo presidente ha illustrato le linee d'azione che caratterizzeranno i suoi quattro anni al vertice del porto genovese: «il programma a breve termine - ha detto - riprenderà quello che è stato fatto sotto l'amministrazione Gallanti». Novi ha riconosciuto la validità della strategia del precedente presidente: «pongo anch'io - ha precisato - una priorità assoluta sull'occupazione». «Credo inoltre nell'integrazione del porto con la città». «Sono contrario a cedere metri di banchina - ha spiegato - ma sono convinto del necessario rapporto con la città». Novi conta inoltre di «riprendere la lotta di Gallanti per l'autonomia finanziaria».
Tre - secondo Novi - sono i punti di debolezza su cui il porto deve focalizzare l'attenzione: nel settore passeggeri «Genova deve puntare ad essere capolinea per le crociere» e, dopo la perdita dei traffici di Costa Crociere e Festival, «puntare anche su altre compagnie». C'è poi l'aeroporto: «non è ammissibile - ha detto - che i fiori della Riviera siano portati all'aeroporto di Malpensa». Ma la vera «spina nel fianco» sono i treni: la situazione in questo settore - ha riconosciuto - è molto difficile, tanto che in un recente incontro con il presidente dell'autorità portuale di Anversa, che gli proponeva un meeting per valutare possibili collegamenti ferroviari tra i porto belga e quello genovese, Novi ha tergiversato cercando - ha ammesso - «di trovare una scusa per rinviare l'incontro».
Giuseppe Gallanti - che ha sottolineato «l'importanza di questa giornata per il porto», con «un passaggio di competenze che avviene in un clima sereno» - ha raccolto la gratitudine per il suo lavoro espressa dal presidente della Regione Liguria, Sandro Biasotti, dal presidente della Provincia di Genova, Alessandro Repetto, e dal sindaco di Genova, Giuseppe Pericu.
Biasotti ha esortato Novi a «pensare in grande», spiegando che «in questo momento si può avviare una riconsiderazione del futuro di Genova per i prossimi 20-30 anni». Pericu ha garantito che le istituzioni non interferiranno nelle competenze del porto, a cui «sarà lasciata piena autonomia» ed ha ricordato a Novi che, tra i nodi da sciogliere, ci sarà quello della riforma portuale: un problema - ha detto - «che secondo me non ha bisogno di un leggero aggiustamento, ma di un intervento profondo».
B.B.