Yukos potrebbe fallire entro la fine di quest'anno se non verrà ritirata una tassa sui profitti relativi al 2000 che la compagnia petrolifera russa dovrà pagare secondo quanto stabilito lo scorso mese dal ministero delle Imposte di Mosca. Mercoledì scorso il Tribunale di Mosca ha confermato che la decisione del dicastero è pienamente legale ed ha respinto un ricorso presentato venerdì scorso da Yukos. Lo ha annunciato ieri la stessa società russa, spiegando che non riuscirà a raccogliere i 3,4 miliardi di dollari necessari per pagare l'imposta.
«Attualmente - ha precisato Yukos - alla compagnia è stato ingiunto di non vendere alcuna delle sue proprietà, incluse le azioni possedute dalla società. Fintantoché tale ingiunzione non sarà cancellata la compagnia non potrà vendere i propri beni per ottenere liquidità. Di conseguenza, se l'azione del ministero delle Imposte continuerà, con ogni probabilità giungeremo ad una situazione fallimentare prima della fine del 2004».
Yukos ha preannunciato la presentazione di un'istanza d'appello contro il pronunciamento del Tribunale di Mosca.