L'Autorità Portuale di Genova e Stazioni Marittime Spa hanno presentato oggi il restyling e le nuove opere realizzate in questi mesi nell'area passeggeri del porto del capoluogo ligure. Nel corso dell'incontro di stamani presso la Stazione Marittime il presidente dell'authority portuale, Giovanni Novi, ha difeso a spada tratta l'operato della società che gestisce i terminal passeggeri del porto genovese, accusata negli ultimi mesi di aver perso i traffici di Costa Crociere a vantaggio del porto di Savona, ma anche accusata nel recente passato di aver perso i traffici di Corsica Ferries - Sardinia Ferries, trasferitasi anch'essa a Savona. «Non so come mai - ha detto Novi - Stazioni Marittime sia stata bastonata da qualche quotidiano». Il presidente dell'ente portuale ha manifestato apprezzamento per l'operato della società terminalista che - ha precisato - «è riuscita a portare il bilancio in positivo in un momento difficile ed è riuscita a fare i lavori che si è proposta di fare».
«Nel 2003 - ha confermato il direttore generale di Stazioni Marittime, Edoardo Monzani, ci sono stati due milioni di utile netto dopo le imposte». «Il 2004 - ha anticipato il manager - non sarà in linea con l'anno precedente, ma il risultato sarà ampiamente oltre il milione di euro».
Il periodo negativo del traffico crocieristico - innescato dalla diminuzione degli scali delle navi di Costa Crociere, ma anche dall'improvvisa cessazione delle attività da parte di Festival Crociere, fallita un mese fa - è del tutto transitorio, ha assicurato il presidente di Stazioni Marittime, Fabio Capocaccia. Genova - ha detto - «è il principale porto traghetti del Mediterraneo, perché se nei traffici dei traghetti mettiamo linee come la Napoli-Capri, magari Piombino diventa il primo porto del Mediterraneo per le sue partenze verso l'isola d'Elba». L'accusa rivolta agli altri porti di presentare statistiche passeggeri non proprio trasparenti è stata rincarata da Novi: «noi - ha precisato - parliamo di navi vere e proprie, gli altri mescolano altri dati».
Se il settore dei traghetti non mostra cedimenti e si prevede che il settore chiuda il 2004 con un traffico di 2,9 milioni di passeggeri e 2,7 milioni di metri lineari di carichi, con incrementi rispettivamente del 6% e del 9% rispetto allo scorso anno, le novità più promettenti giungono dal comparto crocieristico. Novi ha annunciato che, nel corso della prossima riunione del 14 luglio, al Comitato Portuale di Genova sarà proposta l'iniziativa di presentare a Stazioni Marittime la possibilità di separare la parte traghetti da quella delle crociere. Questa richiesta - ha confermato - «ci è stata presentata da un gruppo di armatori», gruppo che - ha precisato - «è costituito da Costa, Carnival e da altri piccolini». «Costa - ha tenuto a ribadire Novi - non ha mai chiesto di avere un terminal in esclusiva» e comunque - ha proseguito - condizione necessaria per qualsiasi riconfigurazione dell'assetto del polo passeggeri di Genova è che «sia l'Autorità Portuale che il gruppo di armatori debbano sempre garantire la flessibilità del porto».
Se Costa ha evidentemente proposto formalmente al porto di Genova un'ipotesi di nuova collaborazione, Grandi Navi Veloci, per voce del comandante Renato Giannantonio, ha chiesto stamani all'authority portuale di valutare nuove soluzioni infrastrutturali per accrescere la capacità delle aree portuali. Che si tratti di una criticità cronica lo ha ammesso lo stesso Novi: «il problema del nostro porto - ha detto - non è a mare, è a terra». Giannantonio ha ricordato le soluzioni e le opere intraprese negli ultimi 2-3 anni per lo sviluppo del traffico dei passeggeri e dei veicoli pesanti: «i tombamenti - ha spiegato - non hanno risolto i problemi». «Se lo sviluppo non avverrà in verticale - ha detto il comandante del gruppo Grimaldi - ci sarà un blocco dei traffici». La proposta di Grandi Navi Veloci è di «creare un primo piano in alcune aree del porto», nelle quali - tra l'altro - «si potrebbero dividere le auto dai veicoli commerciali». Un'ipotesi su cui concorda il presidente dell'authority portuale: «sulle sopraelevazioni - ha replicato - sono d'accordissimo e si possono fare subito». Novi ha però ricordato la serie di altri problemi creati dalla città all'area passeggeri del porto: tra gli «ostacoli insormontabili» citati da Novi figurano il silos Hennebique, che è situato a stretto contatto con il porto e che diventerà sede universitaria e che - ha lamentato Novi - «è vincolato dalle Belle Arti e ci blocca il porto». Ma - ha aggiunto - anche «il fatto di dare Ponte Parodi alla città ci limita»; e il progettato tunnel sotto il porto «creerà dei problemi di traffico al porto; se non subito, nei prossimi anni». In particolare - ha precisato - il progetto dell'amministrazione comunale per Ponte Parodi «va a rilento e ci rallenta anche la banchina, che non siamo in grado di dire quando sarà pronta».
Se Novi ha rimarcato i punti dolenti che caratterizzano l'attività dello scalo nella parte vecchia del porto, Capocaccia ha evidenziato le possibilità offerte dalle nuove opere presentate questa mattina alla stampa. «Nasce oggi - ha detto il presidente di Stazioni Marittime - un nuovo modo di considerare il porto tradizionale, che era il porto a sporgenti. Oggi non ha più senso che il molo sia rettangolare». E infatti il piano del nuovo porto passeggeri presenta una nuova sagomatura delle banchine su tutto il waterfront che - ha detto Capocaccia - «negli ultimi dieci anni è stato del tutto rinnovato». Gli interventi - ha spiegato - hanno consentito «il recupero complessivo di oltre 50mila metri quadrati al mare». La risagomatura delle banchine ha determinato l'ampliamento della superficie dei moli: «c'è bisogno - ha ricordato Capocaccia - di grande spazio a terra per il preimbarco dei mezzi pesanti».
Oggi, in particolare, è stato presentato il nuovo terminal passeggeri di Ponte Caracciolo. Gli interventi - ha detto Monzani - hanno comportato un investimento di 1,8 milioni di euro. Il terminal è stato realizzato per far fronte all'incremento del traffico traghetti con l'area extra-Shengen, un traffico che lo scorso anno ha fatto registrare a Genova 284 toccate per un totale di 214.365 passeggeri, con incrementi rispettivamente del 46% e del 24% sul 2002. Quest'anno sono previste 310 toccate per 234.000 passeggeri.
Il terminal di Ponte Caracciolo - ha spiegato Monzani - «potrà in futuro essere utilizzato anche da navi da crociera». Suddiviso su due piani, ha una superficie complessiva di 2.200 metri quadrati.
Entro i prossimi dodici mesi alla nuova struttura di Ponte Caracciolo sarà affiancato un nuovo terminal a Ponte Colombo, anch'esso dedicato al traffico extra-Shengen, in particolare con la Tunisia.
Con il potenziamento delle infrastrutture il porto di Genova cerca di soddisfare il forte aumento della domanda. «Lo sviluppo dei traghetti - ha detto Monzani - inizia paradossalmente a preoccuparci, in particolare per le merci: nei primi cinque mesi del 2004 le merci sono aumentate del 18% rispetto ai primi cinque mesi del 2003: una crescita folle».
A conclusione dell'incontro Capocaccia ha sottolineato il positivo impegno del porto di Genova in tema di security, che ha fatto sì che lo scalo sia stato «uno dei pochi del Mediterraneo a rispettare la nuova normativa IMO che è in vigore dal 1' luglio».
Bruno Bellio