La Commissione Europea ha stabilito ieri che il gruppo navalmeccanico spagnolo Izar deve restituire aiuti per 556 milioni di euro ricevuti dall'agenzia governativa Sociedad Estatal de Participaciones Industriales (SEPI) nell'ambito di finanziamenti per complessivi 1.477 milioni di euro che SEPI ha elargito ad Izar tra il 2000 e il 2002.
I 556 milioni di euro - ha concluso Bruxelles - sono stati utilizzati per ripianare perdite e per garantire altre forme di sostegno alle attività di Izar nel settore della cantieristica navale civile, mentre gli altri fondi sono stati impiegati per coprire oneri sociali e altri costi relativi alle attività nel comparto militare di Izar e del gruppo Bazán, divisione di costruzioni militari poi confluita in Izar, e i finanziamenti alle attività militari - ha precisato l'esecutivo europeo - non sono soggette alle normative dell'UE sugli aiuti di Stato.
Nella riunione di ieri la Commissione Europea ha assunto altre decisioni relative ai cantieri navali di Grecia e Germania. È stato deciso che le autorità greche debbano abrogare alcune disposizioni giuridiche che consentono allo Stato di coprire i futuri oneri pensionistici relativi ai cantieri navali Hellenic Shipyards e di esentare i cantieri dal pagamento di qualsiasi imposta o altro onere relativi alle riserve e agli importi destinati all'aumento del capitale sociale che - ha precisato Bruxelles - sono stati utilizzati per ripianare perdite degli anni precedenti.
Inoltre la Commissione UE ha stabilito che il governo tedesco dovrà farsi restituire 13,3 milioni di euro dal cantiere navale Kvaerner Warnow Werft. Dopo la riunificazione della Germania - ha ricordato l'esecutivo europeo - nel periodo tra il 1993 e il 1995 i cantieri navali della Germania dell'Est avevano ricevuto consistenti aiuti di Stati destinati alla loro ristrutturazione; l'eurogoverno ha appurato che il cantiere Kvaerner Warnow Werft ha ricevuto altri aiuti per complessivi 13,3 milioni di euro che ora dovrà restituire.