La Commissione Europea ha deciso ieri di portare Austria, Belgio, Finlandia Francia, Grecia, Italia, Olanda e Regno Unito di fronte alla Corte di Giustizia europea per non aver implementato entro lo scorso 5 febbraio quanto previsto dalla direttiva europea del 27 giugno 2002 sul monitoraggio del traffico marittimo, normativa che è stata adottata in seguito all'affondamento dell'
Erika. «A cinque anni dal naufragio dell'
Erika e a tre anni da quello della
Prestige - ha detto il commissario europeo ai Trasporti, Jacques Barrot - sono sconvolto dal fatto che Stati membri ritardino l'implementazione di misure essenziali per aumentare la sicurezza della navigazione. Le nazioni devono definire località di rifugio in caso di emergenza ed assicurare l'installazione di scatole nere su tutte le navi».