La sentenza 94/2005 del Consiglio di Stato non impone all'Autorità Portuale della Spezia di ricominciare da capo la vicenda dei dragaggi. Lo ha sottolineato oggi il presidente dell'Autorità Portuale della Spezia, Giorgio Bucchioni, precisando che la sentenza «non ha espressamente deciso nel merito della questione sottoposta al massimo livello della giustizia amministrativa ma si è limitata a cassare la sentenza del TAR Liguria 267/2004 che taluno aveva addirittura definito come "eversiva"». «Al di là degli aggettivi - ha aggiunto - è comunque un fatto che quella sentenza affermava una posizione molto forte sui seguenti due punti: ogni valore o interesse sarebbe recessivo rispetto alla tutela dell'ambiente; il principio di sussidiarietà affiderebbe ai comitati la tutela degli interessi in modo preferibile rispetto a quello della pubblica amministrazione». «Basta riflettere un attimo - ha osservato Bucchioni - per comprendere che - comunque le si voglia leggere - tali affermazioni scardinano sviluppo sostenibile ed organizzazione istituzionale».
«Qualcuno ipotizza - ha proseguito il presidente della port authority - che la sentenza del Consiglio di Stato blocchi la situazione ed obblighi l'Autorità portuale a ricominciare da capo. Così non è. Gli effetti della sentenza fanno ripartire l'iter procedimentale dalla conferenza di servizi del ministero dell'Ambiente di fine 2002, conferenza che era stata annullata dal TAR; confermano in capo all'Autorità portuale il potere dei provvedimenti definitivi. Del resto non si poteva pretendere dal Consiglio di Stato che "usasse" la stessa moneta del TAR e si mettesse a discettare su massimi sistemi. Al giudice di grado superiore è bastato rilevare un vizio pregiudiziale nella sentenza del TAR per annullarla, come normalmente fanno tutti i giudici di appello».
«Il Consiglio di Stato - ha osservato ancora Bucchioni - si esprime, seppur in modo conciso, sull'iter procedimentale seguito dall'Autorità che ha sottoposto i progetti dalla Conferenza di servizi di Minambiente, ritenendolo "certo utile se non si considera aprioristicamente ineseguibile qualsivoglia tipologia di intervento in assenza della completa bonifica". E ha anche aggiunto che, nel prosieguo del procedimento, resta comunque l'Autorità Portuale il soggetto competente a varare ed eseguire i progetti di dragaggio, ciò che rende davvero poco plausibile, nel merito, l'idea che questi lavori, così come qualunque altra iniziativa che tocchi le acque del Golfo della Spezia, siano comunque sospesi
sine die in attesa della bonifica del Golfo stesso».
«Pertanto - ha ribadito - risulta chiara l'indicazione operativa data all'Autorità dai giudici del Consiglio di Stato: i progetti definitivi, previo recepimento delle indicazioni della Conferenza di servizi restituita alla sua validità, saranno definitivamente sottoposti al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e quindi saranno resi operativi da parte dell'Autorità Portuale».
«Teniamo anche conto - ha concluso - che la politica ha compreso quale sia la posta in gioco, tanto è vero che è in discussione al Senato la proposta del senatore Grillo che va proprio nel senso indicato dal Consiglio di Stato. I terminalisti ed i clienti del porto di Spezia non devono neppure temere il cambio di presidente dell'Autorità portuale poiché la linea di condotta per i dragaggi è la stessa necessaria a realizzare porticcioli turistici, cantieri per la nautica da diporto ed ogni altra opera nel Golfo della Spezia».