Il terremoto e il conseguente tsunami, che - secondo l'ultimo bilancio - lo scorso 26 dicembre ha causato la morte di quasi 290mila persone nelle nazioni che si affacciano sull'Oceano Indiano, non ha determinato variazioni della profondità delle acque negli stretti di Malacca e Singapore. Lo ha affermato oggi la Maritime and Port Authority of Singapore (MPA), spiegando che gli uffici idrografici di Indonesia e Singapore hanno monitorato la situazione e alle navi in transito nell'area è stato chiesto di comunicare qualsiasi variazione nella profondità delle acque. Le numerose navi che dallo scorso 6 gennaio hanno attraversato l'area - ha reso noto MPA - non hanno denunciato variazioni di questo tipo e il traffico negli stretti è risultato regolare. Comunque - ha sottolineato MPA - tale tipo di rilevazioni prosegue, così come il monitoraggio della situazione da parte degli uffici idrografici e da parte dell'industria marittima.