L'autorità e gli operatori portuali di Marsiglia hanno lanciato un appello affinché finisca la serie di scioperi che sta mettendo in ginocchio l'attività dello scalo. «Con il blocco di una parte del bacino Est da parte dei marittimi della SNCM dello scorso 18 aprile - si legge nella lettera-appello diffusa oggi - il porto di Marsiglia-Fos è stato ancora una volta ostaggio di conflitti sociali che bloccano la sua attività e attentano alla sua immagine e al suo futuro».
«Nel corso degli ultimi mesi - ricordano l'ente e gli operatori portuali - il porto di Marsiglia-Fos è stato più volte preso di mira da diverse categorie, le cui rivendicazioni - tutte legittime per quanto possano esserlo - sono state accompagnate dal blocco degli accessi o delle installazioni portuali; personale di sorveglianza, lavoratori portuali, gruisti, pescatori, rimorchiatori, marittimi della SNCM. Molte migliaia di ore di lavoro sono così andate perse»
«Questo modo di agire - sostengono la Port Autonome de Marseille (PAM) e gli operatori portuali - non può più essere tollerato. Questa successione di disordini impedisce lo sviluppo del porto, per il quale le istituzioni e tutti gli operatori portuali operano, e inoltre mettono in pericolo la stessa attività portuale e l'economia di Marsiglia e della sua regione. Non è fuori luogo ricordare che 40.000 posti di lavoro della regione sono legati all'attività portuale, di cui 23.000 nei settori del trasporto, della logistica e dei servizi».
«La presa di coscienza delle conseguenze di queste manifestazioni - si legge nel documento - deve condurre tutte le parti sociali ad una maggiore responsabilità e deve indurle a trovare i mezzi per preservare a tutti i costi la libertà del lavoro. Ne dipende la sopravvivenza del porto, delle imprese portuali e dell'occupazione. Infatti le conseguenze in termini d'immagine e di fiducia dei nostri clienti sono gravi; alcuni armamenti hanno già fatto conoscere la loro intenzione di cancellare linee o di evitare Marsiglia-Fos».
«Tutti gli ultimi eventi che si sono prodotti sul porto, deterioramento di materiali e di opere portuali, distruzione e furto di merci - concludono l'ente e gli operatori portuali - sono inqualificabili e devono essere puniti. La direzione della PAM, in pieno accordo con il suo consiglio di amministrazione e con gli operatori portuali, ha assunto tutte le sue responsabilità, tentando ogni strada per prevenire queste estorsioni, assumendo interamente il suo dovere durante questi gravi eventi e depositando qualsiasi denuncia dinanzi all'autorità giudiziaria. Il consiglio di amministrazione e tutti gli operatori portuali marsigliesi condannano questi eventi e richiamano le autorità pubbliche alla fermezza».