Ieri la Suprema Corte degli Stati Uniti ha stabilito che le compagnie crocieristiche estere che effettuano itinerari nelle acque statunitensi devono fornire servizi ai disabili secondo quanto previsto dalle normative americane e, in particolare, che il Title III dell'Americans with Disabilities Act (ADA) del 1990 deve essere applicato alle navi da crociera battenti bandiera estera che navigano in acque statunitensi.
La sentenza riguarda una denuncia presentata da tre passeggeri disabili nei confronti della Norwegian Cruise Line (NCL), società crocieristica del gruppo malese Star Cruises. I tre passeggeri avevano chiesto che sulle navi da crociera venga fatto osservare il divieto di porre in atto discriminazioni nei confronti dei disabili nelle aree pubbliche e nei servizi specifici di trasporto pubblico come previsto dal Title III.
Tuttavia la Corte ha osservato come la denuncia relativa alle barriere fisiche che impediscono l'accesso dei disabili «non possa essere portata avanti perché le agenzie incaricate di promulgare le linee guida architettoniche e strutturali in conformità con la ADA (l'Architectural and Transportation Barriers Compliance Board, il dipartimento dei Trasporti e il dipartimento di Giustizia) non lo abbiano fatto per le navi da crociera. In questo caso la Corte è del parere che non sia chiaro quali siano le modifiche strutturali che NCL dovrebbe effettuare».