Sono 300 gli emendamenti al progetto di direttiva europea sull'accesso al mercato dei servizi portuali presentati entro il termine ultimo di lunedì scorso. Lo ha detto stamani il presidente di European Sea Ports Organisation (ESPO), Giuliano Gallanti, intervenendo al convegno "From competition to cooperation: the Mediterranean ports arena", in svolgimento a Palazzo San Giorgio a Genova, organizzato dal Gruppo Giovani Agenti Raccomandatari Mediatori Marittimi di Genova.
A conferma che il progetto di legge europeo è oggetto di forti critiche da parte di operatori e istituzioni - ha precisato Gallanti - «molti degli emendamenti chiedono in prima battuta di respingere la direttiva».
Gallanti ha sottolineato la vivacità con cui i porti europei si confrontano sul mutamento del loro ruolo nel quadro del processo di globalizzazione. Dal 1998, anno di presentazione del Libro Bianco sull'uso delle infrastrutture di trasporto, il contesto è radicalmente cambiato: allora - ha osservato il presidente di ESPO - «la parola d'ordine era "competition is competition", ora questa parola d'ordine va rivista». Gallanti ha rilevato la necessità che tutti i porti europei si confrontino con le nuove sfide imposte dalla globalizzazione, avvertendo che «i cinque grandi porti del Nord Europa stanno già costruendo probabilmente una strategia comune».
Il presidente dell'Autorità Portuale di Napoli, Francesco Nerli, ha bocciato senza appello il progetto di direttiva UE, definendola «già vecchia», «perché è cambiato il mondo, perché l'accesso ai servizi portuali c'è già stato (dipende - ha precisato - da come si gestisce, può essere lineare o incasinato)». Secondo Nerli sono anacronistiche anche le iniziative per rivedere la legge italiana di riforma portuale 84/94. Per reggere il confronto con gli scali nordeuropei, il presidente della port authority di Napoli ha sollecitato i porti del Mediterraneo a coordinarsi all'interno di ESPO.
Il presidente dell'Autorità Portuale di Genova, Giovanni Novi, ha evidenziato l'accelerazione delle dinamiche economiche nel settore marittimo: «anni come gli ultimi cinque - ha detto - non si sono mai visti nella storia dello shipping: c'è stato un boom dei noli che ha consentito il rinnovo dell'intera flotta». Se i traffici marittimi sono cresciuti, i porti del Mediterraneo - secondo Novi - devono lavorare alacremente per competere con i rivali nordeuropei puntando in particolare a riempire le stive dei bastimenti che partono dai porti mediterranei: «se non ci attrezziamo a ricaricare le navi che vengono dal Nord America e dall'Asia - ha spiegato - perderemo i traffici a favore del Nord Europa, e qui - ha aggiunto - vedo bene la collaborazione con i porti spagnoli e francesi».
Il convegno è proseguito con gli interventi dei rappresentanti dei porti di Barcellona, Marsiglia e Valencia, delle associazioni dei porti spagnoli e francesi, del presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, del presidente di Federagenti, Umberto Masucci, e dei docenti di economia marittima presso l'Università di Genova, Liana Fadda ed Enrico Musso.