Comune e Provincia di Venezia hanno accusato la locale Autorità Portuale di essersi inizialmente disinteressata del progetto Mose e, in seguito, di essersene occupata senza chiamare in causa il Comitato Portuale. In una dichiarazione congiunta, oggi il vice sindaco della città lagunare, Michele Vianello, e il presidente della Provincia di Venezia, Davide Zoggia, hanno affermato di aver letto «che il Porto di Venezia ha avviato un esame tecnico del Mose, anche in confronto con altre proposte alternative». «Auspicavamo da tempo - hanno sottolineato i due rappresentanti degli enti locali - che anche l'Autorità Portuale si occupasse degli impatti che la costruzione prima e l'esercizio poi delle barriere mobili avranno per le attività portuali, e ci sembrava incredibile che nessuno, al porto, si fosse accorto della gravità del problema. Tuttavia, dobbiamo constatare che questa scelta è stata fatta in totale solitudine dal presidente Zacchello, senza coinvolgere il Comitato Portuale: ci sembra un metodo non condivisibile e scarsamente proficuo». «Quanto ai tecnici componenti il gruppo di lavoro del porto - hanno aggiunto - appare evidente che essi debbano essere scelti assieme, da tutte le componenti il Comitato Portuale, per garantire la più vasta rappresentatività di tutti i soggetti interessati, il più ampio confronto, e quindi la massima obiettività. E, infine, siamo certi che i tecnici del porto non possano non avvalersi anche degli studi e delle analisi svolte, e tuttora in corso, da parte del Comune e della Provincia».
Da parte sua la port authority ha replicato che «l'Autorità Portuale di Venezia valuta l'impatto che il Mose ha sulla portualità, ed in questa stessa ottica, serenamente e come prassi abituale, ha sempre affrontato l'argomento nelle sedi competenti e dunque proporrà al Comitato portuale di nominare alcuni esperti non tanto per valutare le alternative, cosa che non le compete, ma se ed in quale misura queste alternative possano o meno incidere tecnicamente sulle attività portuali. L'Autorità Portuale di Venezia ha sempre tenuto presente e nella debita considerazione la decisione politica governativa, confermata dal Comitatone, per la realizzazione del Mose ed ha approfondito attraverso incontri resi pubblici, con il consorzio Venezia Nuova e con l'Autorità Marittima, per quelle che potevano essere le difficoltà tecniche per l'entrata ed uscita delle navi. Ciò con la convinzione assoluta che difficoltà non ci saranno, e se ci saranno potranno essere puramente tecniche, ovvero dal punto di vista programmatico durante la realizzazione dell'opera».
«L'Autorità Portuale di Venezia, considerati i 37 anni di attesa per la realizzazione del Mose - ha concluso l'ente portuale - prende nota di una volontà in tal senso e quindi considera valide le scelte tecniche sin qui operate. L'Autorità Portuale di Venezia ricorda che durante i lavori dei precedenti comitati portuali, è stata lei stessa a proporre la realizzazione della conca di navigazione».