L'Associazione Porti Italiani (Assoporti), riunitasi ieri in assemblea a Roma, ha approvato un ordine del giorno nel quale si esprime «un giudizio fortemente critico circa il disegno di legge finanziaria 2006 per la parte relativa alla portualità». «Infatti - ha spiegato Assoporti - non solo non sono previsti rifinanziamenti delle leggi di investimento per i porti, ma - nonostante l'impegno assunto dal governo accogliendo un ordine del giorno votato dalle diverse parti politiche - viene mantenuto il vincolo alle spese infrastrutturali introdotto dalla legge finanziaria del 2005 per il biennio 2006-2007, essendo stato rimosso quel limite esclusivamente per l'anno in corso a seguito delle reiterate pressioni da parte di Assoporti, sostenuta a livello parlamentare nonché dalle altre associazioni rappresentative del mondo marittimo-portuale». «Il vincolo in questione - ha ricordato l'associazione - già ha determinato, per quasi tutte le Autorità Portuali, uno stato di grave incertezza se non di vero e proprio blocco nella programmazione e realizzazione degli interventi, previsti dagli strumenti di pianificazione, peraltro coperti da mutui per i quali lo Stato sta sostenendo gli oneri di ammortamento».
Assoporti, pertanto, «denuncia una situazione che sta compromettendo gravemente la competitività dei nostri porti, impedendo l'adeguamento infrastrutturale indispensabile per rispondere alle dinamiche del mercato internazionale».
«Il permanere del vincolo alla spesa corrente - ha osservato l'associazione - sta, inoltre, incidendo negativamente sulla quotidiana operatività di molte Autorità Portuali in ordine a servizi indispensabili per la normale funzionalità del porto, ivi compreso il delicato versante della sicurezza, esponendo gli organi delle Autorità Portuali anche a pesanti responsabilità di ordine amministrativo e contabile, con profili di danno erariale».
L'assemblea di Assoporti ha deliberato di «promuovere un'immediata mobilitazione del settore marittimo-portuale coinvolgendo le diverse associazioni rappresentative e le organizzazioni sindacali, nonché promuovendo un confronto con l'Anci, l'Upi e il Coordinamento delle Regioni».
Assoporti ha annunciato che solleciterà «iniziative di portata nazionale, da tenersi al più presto, in modo che governo e parlamento comprendano l'urgenza di introdurre i correttivi indispensabili già nel corso dell'iter della finanziaria».