Intervenendo ieri al convegno programmatico dei Democratici di Sinistra dal titolo "Avvicinare il Sud. Oltre i porti: logistica e reti per lo sviluppo del Mezzogiorno", il segretario dei Ds, Piero Fassino ha detto che le infrastrutture nel Mezzogiorno saranno «una priorità fin dal primo esercizio di bilancio del governo di centrosinistra» sottolineando che questa è «urgente soprattutto nel Mezzogiorno». In particolare il segretario della Quercia si è soffermato sulla necessità di intervenire sui «collegamenti interni, per avvicinare il Sud alle altre parti del Paese: quindi sono una priorità la Roma-Reggio Calabria, la Salerno-Reggio, la Bari-Napoli e la Palermo-Catania». Non solo reti stradali e ferroviarie però: secondo Fassino occorre investire anche sulla portualità che assume un valore cruciale per gli scambi con l'Asia. Anche per quanto riguarda i porti - ha precisato - «occorrerà fare delle scelte puntando sui poli forti di Gioia Tauro, Taranto e Cagliari». «Ma non si costruisce niente senza consenso sociale - ha concluso il segretario dei Ds - e il presupposto per ottenerlo è una battaglia culturale prima ancora che politica».
Cesare De Piccoli, responsabile imprese e infrastrutture della Segreteria nazionale dei Ds, ha sottolineato come l'attuale governo sia «scandalosamente in debito nei confronti di tutti gli italiani. Strade e autostrade non realizzate, ferrovie e porti penalizzati, cantieri fermi e opere non rispettate. Cos'altro possiamo aspettarci di peggio?». «Siamo in allarme», ha detto De Piccoli. «I tagli della Finanziaria - ha spiegato - rischiano di bloccare i lavori in corso, con la chiusura dei cantieri e il blocco dei pagamenti per le opere già effettuate. Misure gravissime, che penalizzano prima di tutto il Mezzogiorno già fortemente mortificato in questa legislatura di centrodestra. Per i Democratici di Sinistra è indispensabile intervenire da subito modificando le misure ipotizzate dal governo al fine di garantire infrastrutture, piattaforme logistiche e reti di interesse nazionale che pongano il nostro Mezzogiorno come vero ponte fra il Mediterraneo e l'Europa».