Ancanap, l'associazione dei cantieri navali privati italiani, ha lanciato un nuovo appello al governo affinché consenta il rifinanziamento della legge 88/01 che concedeva aiuti per la costruzione di nuove navi per i contratti stipulati entro il 31 dicembre 2000. L'intervento dell'esecutivo - ha spiegato l'associazione - permetterebbe il pagamento di crediti maturati e scaduti per investimenti realizzati da ormai cinque anni che gli imprenditori della cantieristica hanno anticipato facendo affidamento sull'applicazione della legge.
«L'approvazione della legge finanziaria e il relativo maxiemendamento - ha osservato Ancanap - sono l'ultima occasione utile perché governo e parlamento rimedino alla totale indifferenza con cui da anni guardano alla cantieristica navale privata. Per il momento nella finanziaria 2006 e nei decreti correlati non c'è traccia dello stanziamento dei fondi (pur modesti in valore assoluto) da anni promessi al settore».
Se il rifinanziamento non sarà attuato - ha avvertito Anacanap - «ci saranno crisi irreversibili di imprese di grande tradizione, tecnologicamente avanzate, economicamente sane, con conseguenti perdite di posti di lavoro, pesanti agitazioni sociali, gravi danni all'economia e all'occupazione oltre che il ricorso ad azioni legali a tutela dei propri diritti. La responsabilità di questa drammatica situazione cadrà interamente sul governo e sul parlamento che, nonostante i frequenti moniti, ha colpevolmente ignorato il problema».
«Gli impegni che il governo si era assunto con la legge 88/01 - ha rilevato l'associazione - comportano una spesa irrisoria per il bilancio della Stato, ma decisiva per il proseguimento dell'attività di alcune imprese. Raccogliendo il monito di Ancanap l'11 ottobre diversi senatori della maggioranza hanno anche firmato un'interpellanza al governo, chiedendo l'applicazione della legge 88/01. Qualche settimana fa Ancanap ha presentato le proprie richieste in un incontro con il sottosegretariato alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, che aveva promesso il suo intervento per un provvedimento giudicato dovuto e meritevole e che per altro comporta una spesa assolutamente irrisoria. Secondo l'associazione, oltre all'approvazione urgente di un provvedimento che consenta di utilizzare i fondi disponibili per la legge 88/01, è indispensabile, come misura minima, uno stanziamento di 19 milioni di euro per impegni pluriennali, per un periodo almeno di tre anni, per consentire almeno un copertura parziale della legge».