La Confederazione Italiana Armatori (Confitarma) ha espresso oggi preoccupazione per il mancato rifinanziamento delle misure a sostegno del settore marittimo. «La legge finanziaria 2006 - ha osservato l'organizzazione armatoriale - non prevede ad oggi alcun rifinanziamento delle norme esistenti in materia di sgravi contributivi per il cabotaggio, né di riduzione del costo finanziario degli investimenti navali. Con il 1' gennaio 2006 verranno meno gli sgravi contributivi per le navi che operano in cabotaggio su distanze inferiori alle 100 miglia: ciò comporterà per queste unità un incremento del costo del lavoro pari a 18% nel momento in cui il costo del bunker ha raggiunto i valori massimi degli ultimi anni. Contemporaneamente, restano senza fondi gli interventi previsti dalla legge n.88 del 2001, per ridurre i costi finanziari della costruzione di nuove navi, con la conseguenza che investimenti avviati da cinque anni e ormai realizzati non hanno beneficiato del contributo del 9% previsto a suo tempo in sede europea».
«Si tratta - ha sottolineato Confitarma - di un'evoluzione particolarmente negativa per la capacità di competere con i concorrenti nazionali ed esteri di diverse imprese di navigazione, capacità che è alla base dei buoni risultati del cluster marittimo italiano e del contributo che esso dà allo sviluppo della nostra economia».
«Abbiamo fatto presente al governo e alle forze parlamentari - ha detto il presidente di Confitarma, Nicola Coccia - la necessità di reintrodurre gli sgravi e di rifinanziare la legge sugli investimenti navali richiamando l'attenzione sul fatto che viene messa in discussione la possibilità di diverse imprese di navigazione italiane di procedere nei propri piani di sviluppo e di occupazione, con evidenti gravi conseguenze per la nostra marineria».