Ancanap, l'Associazione Nazionale Cantieri Navali Privati, ha chiesto oggi le dimissioni del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Pietro Lunardi. «È paradossale - ha osservato l'associazione - che lo Stato continui a non onorare impegni di spesa per vecchie leggi sulla cui affidabilità sono stati fatti ingenti investimenti nella costruzione di nuove navi, mentre si emanano nuove leggi per premiare incondizionatamente ed a fondo perduto pochi operatori che si accingono a demolire vecchie navi, che sarebbero da demolire comunque». «Molti cantieri navali ed armatori italiani, confidando sulla legge 88/2001, in un momento così difficile per l'economia - ha sottolineato Ancanap - avviarono con coraggio la costruzione di molte navi nei cantieri italiani, assicurando il rinnovo della flotta, la continuità dell'attività produttiva dei cantieri e dell'indotto, contribuendo in misura determinante al sostegno del PIL e dell'occupazione. A distanza di quasi cinque anni dall'emissione della legge, e di quasi tre anni dall'ultimazione delle navi, i fondi non sono ancora stati erogati, e non sono nemmeno stati spesi quelli minimi stanziati. Né nella Finanziaria per il 2006, né nei suoi collegati, sono stati stanziati fondi per il rifinanziamento della legge 88/2001».
«Cantieri e armatori economicamente sani e moderni - ha osservato Ancanap - si trovano in gravissima difficoltà per il mancato rifinanziamento di tale legge da parte del governo e del Parlamento. Cantieri che hanno resistito alla concorrenza sleale della Corea e della Cina, rischiano di essere travolti dall'indifferenza e dalla insensibilità delle autorità italiane, in un momento in cui il mercato sta dando incoraggianti segni di risveglio».
«Più volte Ancanap, attraverso contatti diretti con il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Pietro Lunardi, col sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, ed attraverso numerosi media - ha ricordato l'associazione - ha lanciato inascoltati gridi di allarme. Contemporaneamente governo e Parlamento, in questi ultimi giorni (14/12/2005), hanno approvato una legge - oggi in corso di pubblicazione (A.S 3518) - che stanzia 66 milioni di euro per il periodo 2005-2007, come premio per demolizione di navi vetuste, senza alcun impegno a costruire nuove navi, con l'ingannevole e falso obiettivo del rinnovo della flotta».
«Se non si porrà urgente rimedio alle ripetute omissioni di pagamento dei contributi previsti dalla legge 88/01 - ha concluso l'associazione - verrà meno la possibilità di sopravvivenza anche per una parte importante della cantieristica privata; Ancanap sarà costretta a chiedere le dimissioni del ministro Lunardi, quale vertice del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, cioè del ministero competente del settore. Ciò per far posto a chi - grazie a quell'esperienza e diretta conoscenza dello shipping che sono necessari per guidare tale dicastero - potrà garantire anche la tempestiva attuazione delle misure necessarie alla cantieristica navale del nostro Paese, nel rispetto delle norme comunitarie. Ancanap sarà altresì costretta ad azioni legali per veder riconosciuti i diritti dei propri associati a percepire i contributi della legge 88/01; sarà altresì costretta ad investire l'Unione Europea del vaglio di conformità della nuova legge sulle demolizioni rispetto ai regolamenti comunitari».