La giunta della Regione Toscana ha approvato oggi la realizzazione di una piattaforma offshore di rigassificazione che sarà collocata nello specchio di mare di fronte a Tirrenia, tra Pisa e Livorno, a ventidue chilometri dalla costa.
Il progetto è stato presentato dalla Olt Offshore Lng Toscana Spa che ora - per dare il via ai lavori - dovrà attendere solo l'ultima firma del ministero dell'Ambiente.
La piattaforma sarà localizzata più a sud rispetto al progetto originario, come era stato richiesto lo scorso settembre da Regione e Comuni, che avevano anche sollecitato Olt ad un impegno diretto in un'opera di riqualificazione ambientale per completare il collegamento Incile in modo da riattivare condizioni di navigabilità tra il canale dei Navicelli e l'Arno.
Il rigassificatore sarà costituito da una nave lunga 240 metri e larga 40, con un doppio scafo e quattro serbatoi sferici e sarà il primo impianto di questo tipo in Europa ad essere ospitato su una nave invece che su una piattaforma su palafitte. L'unità sarà dotata di un sistema di ancoraggio che le consentirà di stazionare stabilmente nel sito individuato e di ruotare disponendosi secondo il vento e le correnti. I quattro serbatoi sferici in lega di alluminio e magnesio per il contenimento del gas naturale liquefatto, che sarà conservato a -161 gradi centigradi con una densità di circa 500 chilogrammi al metro cubo ad una pressione vicina a quella dell'atmosfera, avranno una capacità complessiva di 137.000 metri cubi.
Le metaniere usate per trasportare il gas fino al terminale si accosteranno con l'aiuto di rimorchiatori provenienti dal porto di Livorno e si collegheranno con l'ausilio dei bracci di carico. Il gas verrà vaporizzato mediante scambiatori di calore, entrando in contatto termico con l'acqua del mare. Sul terminale saranno presenti tre unità di vaporizzazione in parallelo, di cui una in stand-by. Al gas verrà poi fatta raggiungere la pressione necessaria per essere trasportato a terra. Ci sarà anche una nave di appoggio che sarà presente notte e giorno nell'area del terminale: controllerà il braccio di mare in modo da evitare l'avvicinamento dei natanti non autorizzati, monitorerà l'area circostante e fornirà il proprio supporto antincendio e di salvataggio in caso di incidente. L'equipaggio a bordo del terminale sarà composto da circa 40 persone.
Per quanto riguarda la costruzione del metanodotto le tubature saranno trasportate, per la parte sottomarina, tramite rimorchiatori dai Cantieri Orlando fino alla nave posatubi, e per la parte a terra con camion.