Oggi, nel corso della riunione del Comitato Portuale di Napoli, il presidente dell'Autorità Portuale, Francesco Nerli, ha comunicato l'avvenuto sblocco dei finanziamenti per i porti, introdotto ieri nel decreto sulla pubblica amministrazione passato alla Camera, e l'attuazione dell'accordo con la compagnia di Stato cinese COSCO che, a partire da marzo, farà di Napoli il proprio porto hub nel Mediterraneo.
«Oggi - ha detto Nerli - posso con soddisfazione affermare che, grazie al lavoro del gruppo parlamentare dei DS, è passato alla Camera l'emendamento che ci permette di spendere i soldi già stanziati per il potenziamento infrastrutturale del nostro porto, che prevede nuovi aiuti alla cantieristica e che riconosce gli sgravi fiscali e contributivi per il cabotaggio. In cifre, per quanto riguarda la possibilità di spesa dell'Autorità Portuale, significa investimenti per le opere già programmate per 92 milioni di euro contro i 24 prima previsti in base ai tagli alla finanziaria e in termini di cassa 69 milioni di euro contro i 20 milioni prima previsti». «È - ha osservato - un fatto di grande importanza, anche se dobbiamo attendere il completamento dell'iter di approvazione del decreto. Per questo come Autorità Portuale abbiamo deciso di presentare, nelle more, ricorso al TAR del Lazio per ottenere la sospensione della bocciatura da parte del governo dei bilanci di previsione 2006 e questo in via cautelativa».
In merito all'accordo con la COSCO siglato nel corso della missione in Cina guidata dal presidente della giunta regionale campana, Antonio Bassolino, Nerli ha detto che si è trattato di un viaggio «estremamente proficuo perché ha consolidato la scelta, già annunciata a dicembre 2004 nel corso della nostro missione di lavoro ad Amburgo con i vertici della COSCO, di Napoli come porto hub nel Mediterraneo per la COSCO». «Dall'11 marzo, dunque - ha precisato - partirà il primo servizio di collegamenti dal porto di Napoli verso l'Africa, mentre a partire dal 23 aprile partirà quello per il Mar Nero».