Gli armatori spagnoli chiedono ai politici di definire un quadro legislativo stabile per i porti e di definirlo in accordo con i settori interessati e con i principali partiti politici. Nel proprio bollettino del mese di aprile l'Asociación de Navieros Españoles (ANAVE) ha ricordato che la legislazione portuale spagnola è stata modificata in maniera sostanziale per ben tre volte negli ultimi anni (nel 1992, nel 1997 e nel 2003). Inoltre è in corso l'iter parlamentare per introdurre una nuova modifica alla legge «che, se entrerà in vigore nel 2006 - ha osservato l'associazione - significherebbe che produciamo una legge sui porti in media ogni tre anni e mezzo».
«I servizi portuali - ha sottolineato ANAVE - sono stati classificati come "di titolarità dello Stato" dalla legge 27/1992; la legge 48/2003 ha eliminato questa considerazione e il nuovo progetto di legge prevede di tornare a considerarli di titolarità statale».
L'associazione ha evidenziato come il trasporto marittimo e l'attività portuale rivestano molta importanza per l'economia spagnola. L'82% delle importazioni ed oltre il 50% delle esportazioni spagnole avvengono via mare. «Nel 2005 - ha rilevato ANAVE - i porti spagnoli hanno movimentato complessivamente 441 milioni di tonnellate di merci, in gran parte combustibili e materie prime essenziali per la nostra industria ed una buona parte delle sue esportazioni, così come importazioni di prodotti di consumo. E questa importanza è crescente, visto che l'attività portuale sta crescendo ad un tasso percentuale molto superiore al prodotto interno lordo spagnolo. L'efficacia dei nostri porti, come canali di entrata e uscita di questo rilevante commercio, risulta essere pertanto un elemento chiave per la competitività della nostra industria».
«Il fatturato complessivo delle società armatoriali spagnole, insieme con le tasse delle autorità portuali e dei servizi portuali (senza contare le altre attività logistiche e i servizi a valore aggiunto operati in ambiente portuale) - ha ricordato ancora ANAVE - è ammontato nel 2005 in Spagna a circa 5.000 milioni di euro». Inoltre, «in Spagna, tra le società armatoriali, le autorità portuali e le imprese private di servizi portuali si investono circa 1.300 milioni di euro all'anno».
ANAVE ha quindi sollecitato i politici a fare in modo che la nuova legge sui porti «realizzi gli obiettivi di efficienza e stabilità richiesti da un'attività di tale rilevanza economica".