Cna Fita chiede la diminuzione del prezzo dei pedaggi autostradali. Il presidente dell'associazione dell'autotrasporto, Franco Coppelli, ha ricordato oggi come le concessionarie autostradali abbiano giustificato disagi e stangate tariffarie con l'esigenza di provvedere a un miglioramento delle infrastrutture. Secondo Cna Fita, tuttavia, le autostrade non hanno effettuato investimenti per circa cinque miliardi di euro per i quali avevano assunto un preciso impegno e - ha sottolineato l'associazione - è quindi necessaria ed urgente l'assunzione di misure atte a diminuire immediatamente i pedaggi.
«Gli impegni - ha affermato Coppelli - sono stati clamorosamente disattesi: dopo innumerevoli accordi sui divieti di sorpasso, sulla gestione delle emergenze e sugli aumenti dei costi, le concessionarie autostradali non hanno onorato le loro promesse per la realizzazione delle aree di sosta, il miglioramento dell'informazione, della segnaletica e degli accessi alla infrastruttura autostradali. E ciò oggi rende indispensabile l'avvio di un processo di revisione dei pedaggi e di azzeramento di rincari che si sono rivelati ingiustificati».
Inoltre Cna Fita ha espresso parere nettamente negativo sulla fusione di Autostrade Spa con la spagnola Abertis, non tanto - ha spiegato l'associazione - per i contenuti dell'operazione finanziaria in sé, quanto alle garanzie sugli investimenti, e sulla effettiva realizzazione dei nuovi interventi infrastrutturali. È inoltre paradossale il fatto che, mentre si consumano grandi operazioni di incorporazione fra gestori di infrastrutture autostradali - ha osservato Cna Fita - l'Anas, il cui compito è quello di vigilare sulle attività delle concessionarie italiane, si trovi costretta a sospendere i cantieri per assenza di risorse economiche; tutto ciò a discapito della sicurezza e con danni rilevanti alle velocità commerciali e quindi all'efficienza del sistema logistico nazionale.