Il risultato netto dell'esercizio finanziario 2006 del gruppo armatoriale danese A.P. Møller-Mærsk, leader mondiale del trasporto marittimo containerizzato, sarà inferiore alle attese. Lo scorso marzo, in occasione della presentazione del bilancio 2005, il gruppo aveva preannunciato per quest'anno un utile netto inferiore del 10-15% rispetto a quello del 2005, che ammontò a 3,4 miliardi di dollari (
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29 marzo 2006). Oggi, invece, A.P. Møller-Mærsk ha comunicato che prevede di archiviare il 2006 con un valore dell'utile netto inferiore del 40% rispetto a quello del 2005. Peraltro il gruppo ha precisato di aver portato a termine un riesame dei periodi di ammortamento ed ha annunciato di aver esteso a vent'anni i periodi di ammortamento per le navi e gli equipaggiamenti e a 12 anni per i container. Tale revisione è stata implementata con effetto dall'inizio di quest'anno. Ciò - ha spiegato il gruppo - ha determinato effetti positivi per il risultato netto del 2006 nell'ordine dei quattro miliardi di corone danesi (675 milioni di dollari), che ricadranno pressoché interamente nel comparto del trasporto containerizzato. Pertanto, tenendo conto della variazione dei periodi di ammortamento, A.P. Møller-Mærsk prevede di registrare per l'esercizio 2006 un risultato netto inferiore del 20% rispetto a quello dell'esercizio precedente.
A.P. Møller-Mærsk ha dovuto prendere atto che alcune attività non hanno fornito i risultati attesi. In particolare la filiale Maersk Line, nuova denominazione assunta da Maersk Sealand dopo la fusione con la compagnia di navigazione P&O Nedlloyd (
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11 agosto 2005), «non ha ottenuto la prevista quota della crescita del mercato nel corso della prima metà del 2006», ha spiegato il gruppo danese. Hanno inoltre contribuito negativamente «le variazioni nel network dei servizi e l'integrazione delle organizzazioni che è seguita all'acquisizione di P&O Nedlloyd, così come l'implementazione dei nuovi sistemi di information technology». Il gruppo prevede comunque un incremento dei volumi trasportati per il secondo semestre di quest'anno, «anche se - ha tuttavia sottolineato A.P. Møller-Mærsk - gli sviluppi previsti in precedenza per questo periodo non si verificheranno. Inoltre l'aumento dei costi del bunker ed un'ulteriore riduzione dei noli avranno un impatto negativo. Di conseguenza gli utili derivanti dall'attività dei container prima degli ammortamenti saranno notevolmente inferiori alle previsioni di marzo ed insoddisfacenti».
Il gruppo danese ha precisato che le altre attività marittime ed offshore stanno invece registrando i risultati attesi.
Complessivamente A.P. Møller-Mærsk prevede di chiudere il 2006 con ricavi per 270 miliardi di corone danesi, contro i 209 miliardi dello scorso esercizio, e con un cash flow analogo a quello del 2005 (33,3 miliardi di corone danesi).