Stamani la giunta regionale ligure ha approvato il piano regolatore portuale del porto della Spezia, che ora dovrà essere esaminato e votato dal consiglio regionale. La redazione del piano è stata avviata nel 2000. Il documento, inviato a Roma, vi è rimasto tre anni in attesa del pronunciamento dei ministeri dei Lavori pubblici e dell'Ambiente. Tornato a Genova, il piano è stato approvato dalla giunta regionale dopo tre mesi di lavoro. Ora - ha detto il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando - «spero in un'approvazione definitiva in due-tre mesi da parte del Consiglio».
Si tratta - ha rilevato il presidente dell'Autorità Portuale della Spezia, Cirillo Orlandi - di un piano che «interviene sull'area portuale, ma molto anche sulle "marine", sul diporto». I posti-barca raddoppieranno, salendo da 5.000 a 10.000. «Prevede - ha confermato il segretario generale dell'ente portuale, Franco Pomo - ampliamenti sia per la nautica da diporto che per il porto commerciale e la cantieristica». «È - ha osservato l'assessore regionale ai Trasporti, Luigi Merlo - un piano che coniuga esigenze di sviluppo del porto con una razionalizzazione delle aree». Sviluppo che - ha ricordato Merlo - viene reso possibile anche dalle novità sui dragaggi introdotte dal recente decreto legge 262/06 collegato alla finanziaria (di seguito pubblichiamo l'articolo 13 sulle attività di dragaggio). Orlandi ha ricordato anche la recente sentenza del Consiglio di Stato che ha annullato la sentenza del TAR Liguria sulla bonifica del Golfo dei Poeti e che di fatto ha sbloccato l'avvio degli interventi di dragaggio che il porto della Spezia attende da sette anni. «I relativi bandi di gara - ha precisato il presidente della port authority - sono già partiti. Prevediamo di partire entro gennaio».
Secondo Merlo ed Orlandi, il piano regolatore portuale coniuga le esigenze di crescita del porto con un disegno condiviso di sviluppo, secondo le indicazioni delle comunità locali. Tuttavia - ha precisato l'assessore regionale - «ci sono ancora visioni pregiudiziali in città sul PRP che non condivido». Il presidente dell'ente portuale spezzino ha detto che il piano è «una scommessa sul porto, che punta allo sviluppo con una riduzione continua dell'impatto ambientale». Le previsioni di crescita - hanno confermato Merlo ed Orlandi - indicano per lo scalo un traffico annuo di 1,6 milioni di teu. Per il porto commerciale il piano prevede 140.000 metri quadrati di nuovi riempimenti destinati ad incrementare l'attività e definisce il perimetro di tutta l'area che verrà restituita alla città per il nuovo waterfront di Calata Paita, oggi occupata da attività commerciali.
Decreto-legge 3 ottobre 2006, n. 262 "Disposizioni urgenti in materia tributaria e finanziaria"
Art. 13.
Attività di dragaggio
1. Nella legge 28 gennaio 1994, n. 84, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all'articolo 5 e' aggiunto, in fine, il seguente comma:
«11-bis. Nei siti oggetto di interventi di bonifica di interesse nazionale ai sensi dell'articolo 252 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, il cui perimetro comprende in tutto o in parte la circoscrizione dell'Autorità portuale, le operazioni di dragaggio possono essere svolte anche nelle more dell'attività di bonifica. Al fine di evitare che tali operazioni possano pregiudicare la futura bonifica del sito, il progetto di dragaggio, da effettuarsi in conformità a quanto previsto al comma 2, lettera c), del citato articolo 252, deve essere autorizzato, su istanza del Presidente dell'Autorità portuale, o laddove non istituita su istanza dell'ente competente, con decreto del Ministero delle infrastrutture, previa acquisizione del parere favorevole dei Ministeri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, dei trasporti, dello sviluppo economico e della salute, della regione territorialmente competente, sentite l'A.N.P.A, l'A.R.P.A. della Regione interessata, l'Istituto superiore di sanità e l'ICRAM. All'uopo il Ministero delle infrastrutture convoca apposita conferenza dei servizi, da concludersi nel termine di sessanta giorni. Il decreto di autorizzazione produce gli effetti di cui ai commi 6 e 7 del citato articolo 252 del decreto legislativo 152 del 2006 e sostituisce, quindi, ove prevista per legge, la pronuncia di valutazione di impatto ambientale delle operazioni di dragaggio e delle opere e attività ad esse relative. Il progetto di dragaggio e' predisposto a cura dell'Autorità portuale, o laddove non istituita dall'ente competente, e può prevedere anche la realizzazione e/o l'impiego di vasche di colmata per la ricollocazione del materiale di escavo. L'idoneità di quest'ultimo ad essere all'uopo utilizzato viene verificata mediante apposite analisi da effettuarsi sul materiale dragato prima della sua ricollocazione. I dragaggi di cui al presente articolo saranno comunque effettuati con modalità e tecniche idonee ad evitare la dispersione di materiale.»;
b) all'articolo 8, comma 3, la lettera m) e' sostituita dalla seguente:
«m) assicura la navigabilità nell'ambito portuale e provvede al mantenimento ed approfondimento dei fondali, fermo restando quanto disposto dall'articolo 5, commi 8 e 9. Ai fini degli interventi di escavazione e manutenzione dei fondali può indire, assumendone la presidenza, una conferenza di servizi con le amministrazioni interessate da concludersi nel termine di sessanta giorni. Nei casi indifferibili di necessità ed urgenza può adottare provvedimenti di carattere coattivo. Resta fermo quanto previsto dalla lettera a);».
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