Nel 2006 il porto di Ravenna ha movimentato per la prima volta oltre 26 milioni di tonnellate totalizzando complessivamente un traffico di 26.770.176 tonnellate, con una crescita del 12,1% rispetto all'anno precedente. Gli imbarchi, che rappresentano l'89% del traffico, sono aumentati del 13,8%, mentre gli imbarchi sono cresciuti dello 0,1%.
Il volume delle merci secche è aumentato del 14,5%. «Il buon risultato - ha spiegato oggi l'Autorità Portuale di Ravenna - è da attribuirsi principalmente ai prodotti metallurgici, aumentati rispetto allo scorso anno di oltre 1,8 milioni di tonnellate ovvero del 45,5%, e che con 5,8 milioni di tonnellate rappresentano il 22% del totale movimentato. Il maggior incremento dei metallurgici si è registrato per le importazioni provenienti dalla Cina: nel 2005 rappresentavano il 9,5%, mentre nel 2006 il 29%, passando da 382mila a 1,7 milioni di tonnellate. L'aumento delle importazioni di coils è da attribuirsi al generale aumento della domanda dell'acciaio ed in particolare alla maggiore capacità produttiva di un importante stabilimento nel porto di Ravenna entrata a regime proprio nel 2006».
Sono aumentati anche i minerali greggi e i materiali da costruzione (+7,2%) cresciuti di oltre 500mila tonnellate. In particolare è cresciuto l'import di clinker, passato da 580mila a oltre 920mila tonnellate (+36,9%) e di ghiaia (+21,6%), il primo proveniente principalmente da Turchia, Croazia e, soprattutto, Cina (quasi 40%), la seconda da Croazia e Serbia e Montenegro.
In flessione i materiali ceramici (-5,0%), che hanno totalizzato oltre 4,5 milioni di tonnellate costituite soprattutto da argilla proveniente dall'Ucraina e feldspato proveniente dalla Turchia. «A tale proposito - ha sottolineato la port authority - occorre ricordare che il forte gelo ha bloccato le cave ucraine e conseguentemente il porto di Mariupol, principale porto di provenienza dell'argilla, fino a fine maggio. In relazione alla produzione italiana di prodotti ceramici, secondo le stime di Assopiastrelle, è transitata da Ravenna circa la metà della materia prima necessaria all'intera produzione del distretto delle piastrelle».
Per quanto riguarda gli altri gruppi merceologici si è registrato un lieve incremento per i concimi (+2,5%), per le derrate alimentari (+1,2%) - grazie soprattutto ai semi oleosi ed allo zucchero - e per i combustibili minerali solidi (+8,3%) grazie all'aumento dello sbarco di coke.
La crescita del traffico ha riguardato anche il comparto delle rinfuse liquide, aumentate complessivamente del 9,6%. «Tale dato - ha precisato l'ente portuale - è ascrivibile perlopiù ai prodotti petroliferi (+14,3%) ed in particolare allo sbarco di olio combustibile denso diretto alla centrale Enel di Porto Tolle (550mila tonnellate in più rispetto allo scorso anno) di cui temporaneamente è stata ripristinata la funzionalità a seguito della crisi energetica dovuta alla chiusura del gasdotto tra Mosca e Kiev. Ad oggi la centrale di Porto Tolle è praticamente ferma e viene considerata una riserva calda».
Per le altre rinfuse liquide si è registrato un buon andamento per le derrate alimentari (+10,2%), in particolare per l'import di oli, vino e melassa.
Positivo anche il dato relativo alle merci su trailer, per le quali si è riscontrato un aumento dell'8,7% e di 1.967 pezzi. Sulla linea Ravenna-Catania sono stati movimentati 33.839 trailer (+3%), 999 in più rispetto allo scorso anno; «questo risultato - ha sottolineato l'Autorità Portuale - è stato raggiunto nonostante nel mese di gennaio le due navi usualmente in servizio sulla tratta Ravenna-Catania siano state fermate per lavori di manutenzione. In crescita anche il coefficiente di riempimento medio delle due navi impiegate che ha superato il 95% sulla tratta nord-sud».
Il traffico container è stato pari a 162.052 teu, 6.538 in meno rispetto allo scorso anno (-3,9%). La diminuzione complessiva è ascrivibile ai contenitori vuoti, diminuiti di 6.705 teu, mentre i pieni sono aumentati di 167 teu. «Nel corso degli anni - ha evidenziato l'authority portuale - i vuoti hanno ridotto sempre più la loro quota: nel 2000 erano il 35%, mentre lo scorso anno sono stati il 19%. A parità di perimetro clienti, rispetto al 2005 risultano oltre 27.000 i teu in più, con un incremento del 17,4%. Dal mese di giugno sono tornate le navi della Zim con un servizio di linea settimanale con transhipment ad Haifa e ad Ashdod e che collega il nostro scalo a tutti i porti oltre gli stretti; a settembre è poi stato attivato un servizio feeder della United Feeder Service diretto a Malta, da cui partono collegamenti con destinazioni oltre oceano della CMA-CGM. In termini di destinazioni hanno acquisito importanza Israele e la Turchia ed è risultato in sensibile crescita il feederaggio attraverso l'hub di Gioia Tauro».
In crescita anche il traffico delle autovetture: nel 2006 ne sono arrivate 12.440, con un aumento del 139% determinato dalla scelta della Grimaldi di fare di Ravenna il centro logistico per le auto che prima arrivavano a Livorno.
In termini di origine/destinazione - ha spiegato l'ente portuale - la quota complessiva di traffico con i paesi affacciati al Mediterraneo e Mar Nero è stata pari al 72% del totale portuale (era il 78% nel 2005), diminuzione percentuale legata al significativo aumento del peso dell'Asia orientale (9,9% rispetto al 2,7% del 2005) che ha registrato un incremento in valore assoluto di due milioni di tonnellate (soprattutto coils e clinker).
Lo scorso anno il traffico ferroviario dello scalo merci di Ravenna, questo è stato pari a 2.769.542 tonnellate (14% della movimentazione portuale complessiva di merci secche, con un +12% rispetto al 2005), di cui l'85% in partenza.
Nel settore passeggeri il nuovo collegamento marittimo con catamarani veloci tra Ravenna e le coste della Croazia ha effettuato 30 corse nel periodo di esercizio (da Pasqua a settembre) ed ha trasportato 6.100 passeggeri.
Nel 2006 sono attraccate complessivamente 4.161 navi nel porto di Ravenna, 288 in più rispetto al 2005.