Federmar-Cisal non ritiene affatto soddisfacente l'incontro avuto ieri con la Fedarlinea per il rinnovo dei contratti collettivi di lavoro della categoria scaduti alla fine dello scorso dicembre. «Davanti alle aspettative dei lavoratori, evidenziate con l'illustrazione della piattaforma rivendicativa nel corso della riunione, di avere finalmente un contratto che appaghi la professionalità ed il duro lavoro del marittimo, aspettative più che legittime e realizzabili considerando il periodo di vacche grasse che sta attraversando l'intero armamento nazionale (dichiarazioni del presidente della Confitarma) - ha sottolineato il sindacato - la controparte ha dato delle risposte del tutto deludenti».
«Sulla parte economica - ha spiegato Federmar-Cisal - l'offerta è stata di un incremento medio del 3,7%, con forse qualcosa in più per il personale imbarcato sulle navi iscritte nel Registro Internazionale. Ciò significa, visto che nel settore del cabotaggio il Registro Internazionale si applica alle navi che compiono viaggi superiori alle cento miglia, che quasi tutti i lavoratori delle società a carattere regionale avrebbero soltanto l'aumento minimo. Sulla parte normativa la posizione armatoriale non è che si sia discostata di molto dal rigettare in toto le richieste del sindacato; anzi, da quanto è sembrato capire, la Fedarlinea intenderebbe lasciare inapplicate anche le nuove norme che regolamentano l'orario di lavoro a bordo delle navi, norme che derivano da un apposito provvedimento di legge e non dai contratti. Per il personale amministrativo la musica è stata la medesima: 3,7% d'aumento e qualche incipriata alla normativa».
«Pure tenendo conto delle inevitabili schermaglie che vengono messe sempre in atto all'apertura di ogni trattativa - ha concluso l'organizzazione sindacale - è forte la preoccupazione che anche questa volta il rinnovo contrattuale risulterà soltanto un pannicello caldo di fronte ai grossi problemi che investono da anni i marittimi: occupazione, sicurezza sul lavoro, retribuzioni».
Il prossimo incontro è previsto tra due settimane.
Oggi, inoltre, SdL - Sindacato dei Lavoratori ha comunicato che il coordinamento dei lavoratori marittimi della Tirrenia aderenti all'SdL ha dichiarato lo stato di agitazione contro il piano industriale presentato dal gruppo Tirrenia al ministero competente.