Oggi a Trieste la Federmar-Cisal ha incontrato ha incontrato i rappresentanti della compagnia di navigazione Italia Marittima (gruppo Evergreen). Nel corso della riunione, che - ha rilevato il sindacato - «ha avuto un carattere interlocutorio», i rappresentanti dei lavoratori hanno criticato la politica occupazionale seguita dalla compagnia che fa capo al gruppo armatoriale taiwanese: «di fronte allo sviluppo della flotta sociale che si prospetta per il corrente anno (le navi di proprietà stanno passando da otto a undici) - ha osservato Federmar-Cisal - gli organici degli ufficiali sono del tutto insufficienti per coprire il relativo fabbisogno. In particolare le carenze si manifestano proprio in quei gradi, come comandante e primo ufficiale di coperta, che obbligatoriamente devono essere di nazionalità italiana nella formazione degli equipaggi».
La Federmar-Cisal ha contestato alla compagnia di «fare largo uso del precariato in quanto impiega da anni in tale posizione ufficiali, i quali pur essendo giudicati positivamente sul piano professionale, non vengono assunti in pianta stabile, cioè in continuità del rapporto di lavoro». «Per converso - ha aggiunto il sindacato - si assiste ad una gestione paternalistica di casi di ultimi arrivati, assunti scavalcando gli altri e promossi in quattro e quattr'otto al massimo grado».
Inoltre la Federmar-Cisal ha sollecitato la compagnia a rispettare la normativa del contratto integrativo aziendale in materia di assunzioni e promozioni ed l'ha invitata ad evitare «le lungaggini a cui il management aziendale sottopone i vari problemi che riguardano il personale navigante».