La carenza di infrastrutture stradali e ferroviarie penalizza i porti dell'Adriatico. Lo ha detto il presidente dell'Associazione tra Imprese di Spedizione della Provincia di Venezia (Assosped), Andrea Cosentino, intervenendo alla manifestazione Transport Logistic di Monaco di Baviera.
«La carenza di adeguate infrastrutture stradali e ferroviari, l'insufficiente fruibilità dei servizi pubblici - che dovrebbero invece essere almeno di pari livello a quanto avviene nei porti del nord Europa - quali la sanità marittima e i servizi fitosanitari, quelli doganali, l'eccessiva burocratizzazione delle formalità di transito, ecc. - ha spiegato Cosentino - allontanano il mercato tedesco dai porti adriatici proprio quando questi scali si confermano come "rotta obbligata" per tutti quei traffici che, con destinazione o provenienza dal centro Europa ai mercati del Medio e dell'Estremo Oriente, oggi incontrano pesanti difficoltà per l'eccessiva consistenza dei flussi che approdano nei porti del nord Europa».
Cosentino ha sottolineato l'impegno delle imprese di spedizione associate ad Assosped per riportare i traffici in Adriatico, impegno che, da solo - ha però sottolineato - non basta «se poi il vantaggio offerto nel "transit time" di circa quattro giorni in meno di navigazione rispetto ai porti del nord Europa viene annullato dalla lievitazione di tempi e costi dovuta proprio all'insufficiente sviluppo dell'intermodalità, alla mancanza di linee ferroviarie dedicate (Venezia-Monaco di Baviera), di strutture in aree portuali destinate a merceologie, comprese quelle pericolose, in transito, di un sistema tariffario preferenziale che siano in grado di assicurare la competitività della nostra offerta».