Le organizzazioni rappresentative dell'autotrasporto si oppongono al divieto di sorpasso per i camion sull'Autobrennero per 480 chilometri consecutivi e hanno preannunciato «iniziative di protesta che inevitabilmente genereranno disagi sull'autostrada già a partire da venerdì prossimo».
Una strategia unitaria è stata adottata dai rappresentanti di Cna Fita - Fai - Fiap L - Sna Casartigiani - Confartigianato Trasporti - Anita - Unitai, riuniti a Verona per esaminare le conseguenze dell'ordinanza siglata dai vertici della A 22, ordinanza che impone da oggi il divieto di sorpasso per i mezzi pesanti da Campogalliano (Modena) fino al confine austro-.tedesco (Rosenhein).
I portavoce delle organizzazioni dell'autotrasporto hanno definito «irragionevole ed insensata l'istituzione di un divieto che non raggiunge certamente gli obiettivi di maggior sicurezza stradale».
Le sigle dell'autotrasporto hanno quindi deciso di «intraprendere una serie di iniziative di protesta con la convinzione di poter prospettare alternative più efficaci e meno penalizzanti per le velocità commerciali e per la stessa sicurezza stradale».
Le organizzazioni hanno quindi programmato, a partire dal prossimo venerdì, iniziative di protesta con modalità differenti che tenderanno a generare disagi sull'infrastruttura viaria. Contemporaneamente verranno avviate una serie di richieste di intervento fra cui quelle al ministro Bianchi e al ministro Di Pietro per convocare il tavolo di confronto con l'Anas, Aiscat ed i dirigenti dell'A22, al ministro dell'Interno per convocare la consulta della sicurezza stradale e quindi valutare i dati statistici sulla incidentalità sulle tratte interessate dal divieto, al mondo produttivo e commerciale per le inevitabili conseguenze economiche derivanti dall'applicazione del divieto e agli enti proprietari dell'A22 per sensibilizzarli sulle scelte penalizzanti applicate dalla società concessionaria di cui sono proprietari.
Le organizzazioni dell'autotrasporto hanno precisato che, nel caso in cui sin dai prossimi giorni non giungessero segnali di attenzione dal parte dei soggetti coinvolti e responsabili, invieranno formale disdetta dell'accordo del giugno 2003 (siglato fra ministero dei Trasporti, Anas, Aiscat e associazioni di categoria) ed estenderanno l'iniziativa di protesta su tutta la rete autostradale.