L'A.L.C.E., l'Associazione Ligure Commercio Estero, invita le istituzioni e le altre associazioni presenti sul territorio a lavorare insieme per fornire alle imprese gli strumenti e le condizioni migliori per crescere. Secondo l'A.L.C.E., il ritorno alla crescita dell'economia della Liguria ha bisogno di una base e una regia che sostengano lo sforzo delle aziende che hanno saputo lavorare in silenzio anche nel periodo della crisi e sono protagoniste dello sviluppo.
Nella relazione all'assemblea annuale dei soci, svoltasi oggi presso la Camera di Commercio di Genova, il presidente dell'A.L.C.E., Vittorio Doria Lamba, ha sottolineato la necessità di intraprendere iniziative immediate: «chiediamo - ha spiegato - che siano adottate con urgenza misure concrete idonee ad accrescere la competitività della nostra regione, del nostro territorio, delle nostre imprese e dei loro prodotti o servizi».
«Al sistema camerale e a tutte le associazioni di categoria presenti sul territorio - ha detto il presidente dell'A.L.C.E. - proponiamo la nostra disponibilità a un lavoro comune di concertazione e collaborazione; ci faremo da subito parte attiva per sviluppare un dialogo e un confronto costante tra tutte le componenti del mondo associativo presenti sul territorio per discutere le priorità, elaborare soluzioni, concordare istanze, dare un nuovo slancio alla nostra economia»-
«Al sistema pubblico, alla politica e ai partiti - ha precisato - chiediamo di approntare riforme strutturali indispensabili alla crescita garantendo, con adeguate risorse, precisi programmi di sviluppo e di crescita, di salvaguardare e di difendere efficacemente le esigenze e le aspettative del territorio presso le autorità competenti e nelle sedi governative centrali. Ad esso chiediamo soprattutto di svolgere il loro ruolo insostituibile di regia e di sostegno senza un'ingerenza diretta nella gestione di realtà importanti quali il porto e aeroporto e , in generale, nella vita economica delle città e della Regione».
«Bisogna - ha concluso Doria Lamba - che tutte le componenti del sistema subiscano un radicale processo di adeguamento e di internazionalizzazione. Internazionalizziamo non solo le imprese, ma anche le infrastrutture, i nostri porti, l'aeroporto, le università e la ricerca in senso lato, la formazione dei nostri studenti come quella dei giovani lavoratori e dei futuri imprenditori e, non ultimo, il nostro bellissimo patrimonio turistico. Un percorso che deve riguardare l'intero sistema Liguria nella sua interezza. Non vi può essere una crescita del nostro aeroporto se non cresce la domanda del turismo, non si può pretendere che i traffici dei porti aumentino se non ci sono collegamenti soprattutto ferroviari, non si vede come il flusso dei turisti possa scegliere la nostra regione se non c'è una adeguata viabilità, e come le nostre aziende possano crescere sui mercati esteri senza un'adeguata formazione internazionale».