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Regione Liguria: indispensabile riavviare i cantieri delle infrastrutture, pena il disastro economico
L'assessore Merlo: «se le gare d’appalto sono state sbagliate, chi ne è responsabile paghi; se il quadro normativo è insufficiente si provveda con adeguamenti tempestivi, ma di questo passo si mette in ginocchio l’economia del Nord»
20 settembre 2007
La Regione Liguria chiede al governo un intervento straordinario e urgente per far ripartire i cantieri delle infrastrutture in Liguria, in particolare quelle ferroviarie, «pena - ha sottolineato l'ente regionale - il disastro economico».
«Anche laddove ci sono le risorse finanziarie e i lavori sono appaltati - ha sottolineato oggi l’assessore regionale alle Infrastrutture e ai Trasporti, Luigi Merlo - si verificano gravissimi contenziosi che rischiano di compromettere la realizzazione delle opere. È il caso dei cantieri ferroviari sulla Genova-Ventimiglia e sulla Pontremolese, dove il braccio di ferro tra Ferrovie e Italferr e imprese appaltatrici è giunto ad un tale stato di compromissione da rischiare la definitiva paralisi di importanti cantieri che riguardano opere ferroviarie di interesse internazionale, con conseguenze pesantissime e, nel caso della Genova-Ventimiglia, con possibili emergenze di protezione civile».
«Se a ciò aggiungiamo i contenziosi aperti sulla alta velocità - ha aggiunto l'assessore - il quadro è drammatico. Se le gare d’appalto sono state sbagliate, chi ne è responsabile paghi; se il quadro normativo è insufficiente si provveda con adeguamenti tempestivi, ma di questo passo si mette in ginocchio l’economia del Nord».
«Il governo - ha rilevato Merlo - da un lato con il ministero dell’Ambiente rallenta ogni approvazione di nuove infrastrutture, dall’altro è latitante su vicende cosi importanti e delicate. Occorre una azione straordinaria del governo che non può perdere un solo minuto, oppure si conferiscano alle Regioni poteri speciali per accelerare l’iter approvativi e per vigilare sulla esecuzione dei lavori, su questa proposta intendo coinvolgere tutti i miei colleghi alle infrastrutture che come me ormai sono costretti a vivere quotidianamente in trincea».
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