- In un comunicato congiunto, oggi le associazioni del cluster mare-terra (Assiterminal, Assologistica, Assoporti, Cna-Fita, Confitarma, Federagenti, Trenitalia Cargo e Unione Interporti Riuniti) hanno rilevato come la legge finanziaria 2008, attualmente all’esame delle commissioni competenti del Senato, compia «alcuni passi avanti, ma non sufficienti - hanno sottolineato - per imprimere la svolta necessaria al sistema italiano della logistica e dei trasporti che fa perno sul “cluster mare-terra”, ovvero su quel delicato equilibrio fra diverse modalità di trasporto che ha nei nodi portuali l’elemento centrale di interscambio».
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- Secondo le associazioni, la finanziaria 2008, «pur contenendo alcuni elementi positivi, non sembra prevedere misure davvero strategiche mirate all’effettivo ed armonico sviluppo di tutte le componenti della catena del trasporto e della logistica e delle relative infrastrutture». «Per altro - hanno osservato - la stessa finanziaria non sembra cogliere quegli importanti elementi di innovazione e cambiamento che erano stati prospettati all’interno del documento di programmazione economica e finanziaria».
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- Le associazioni aderenti al cluster ritengono che «anche le misure previste per singoli settori - armamento, autotrasporto, portualità, interporti - recepiscano solo in parte proposte che erano già state avanzate in passato e che erano state indicate e ribadite nel luglio scorso dai responsabili delle associazioni». «Talune di queste misure, a partire da quelle di interesse per i porti (ovvero le risorse per la realizzazione delle nuove infrastrutture negli scali marittimi, l’autonomia finanziaria delle Autorità Portuali, quelle a sostegno della competitività dei terminals portuali, nonché il rifinanziamento del c. 1044 della legge 296/06) - hanno evidenziato - necessitano quindi di modifiche ed integrazioni, in assenza delle quali ne risulterebbero minate in partenza sia l’efficacia sia l’operatività concreta, già nel breve e medio periodo».
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- Le associazioni del “cluster mare-terra” ritengono quindi di «non poter non evidenziare la loro perplessità e, pur tenendo conto dei vincoli di bilancio statale, non possono esimersi dall’esprimere l’auspicio che governo e parlamento vogliano apportare, e apportino concretamente, modifiche alla manovra; vengano cioè accolte le proposte, anche quelle non ancora inserite nell’attuale testo della finanziaria, che già dal luglio scorso erano note e in parte condivise; ciò nell’interesse prioritario di garantire al comparto e all’intero sistema Paese elementi imprescindibili per imboccare la rotta di uno sviluppo armonico e senza soluzione di continuità».
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