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Il governo presenta all'UE il progetto del terzo valico ferroviario Genova-Milano come la rimozione di un collo di bottiglia, e non come un'opera di valenza europea
Merlo (Regione Liguria): siamo sconcertati per le dichiarazioni del ministro Bonino sul terzo valico, è doveroso un chiarimento dell'esecutivo
23 ottobre 2007
Parlando oggi a margine della tavola rotonda “Grande alleanza…per grandi opere”, che si è svolta a Verona con le sei regioni del Nord sul tema delle infrastrutture, l’assessore ai Trasporti della Regione Liguria, Luigi Merlo, ha espresso sconcerto per le dichiarazioni del ministro alle Politiche comunitarie, Emma Bonino, sul progetto del terzo valico ferroviario Genova-Milano.
«Siamo sconcertati - ha detto Merlo - non vogliamo fare polemiche, ma chiediamo solo la verità». «Le perplessità - ha spiegato - sono dovute al fatto che per il ministro della Politiche comunitarie, Emma Bonino, il terzo valico non è considerato un’opera fondamentale, cioè un corridoio transfrontaliero di valenza europea, ma solo la rimozione di un “collo di bottiglia”».
Il ministro delle Politiche europee - ha ricordato Merlo - dovrebbe illustrare oggi al Comitato interministeriale per gli affari comunitari europei il secondo rapporto sullo stato di attuazione della “Strategia di Lisbona” in cui si parla, appunto, del terzo valico dei Giovi come “collo di bottiglia” da rimuovere, insieme ad altri otto nodi ferroviari tra cui quello Genova Voltri-Brignole. E stando al documento ufficiale presentato dal ministro Bonino e reso noto alla conferenza di Verona - ha sottolineato - il governo italiano avrebbe chiesto i finanziamenti per il terzo valico all’UE, non come corridoio europeo, bensì come «la rimozione di un collo di bottiglia di un’opera locale già avviata. Così recita il documento ufficiale della Strategia di Lisbona spedito a Bruxelles. Credo che, a questo punto - ha concluso Merlo - sia doveroso un chiarimento del governo».
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