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Le attività logistiche portuali rappresentano l'1,5% del prodotto interno lordo italiano
Il gruppo Ferrovie dello Stato è d'accordo su investimenti diretti alla integrazione del sistema portuale con quello ferroviario in un numero selezionato di porti
13 novembre 2007
superando 20 miliardi di euro, di cui 15,6 miliardi di euro nei trasporti marittimi e 4,4 miliardi di euro nelle attività di logistica portuale e ausiliarie ai trasporti marittimi. Lo ha detto oggi il direttore generale del Censis, Giuseppe Roma, intervenendo alla seconda giornata della sedicesima Convention Mondiale delle Camere di Commercio Italiane all’Estero in svolgimento a Livorno.
Nella sua relazione “Economia dei territori nella Globalizzazione: Reti e Infrastrutture per Competere”, Roma ha rilevato come l’export italiano avvenga per il 45,4% via mare e come il traffico container nei porti italiani sia aumentato del 35,7% tra il 2001 e il 2006, traffico containerizzato che, per quanto riguarda l’Italia, vede in testa Gioia Tauro che arriva a movimentare 2,9 milioni di teu, volume comunque inferiore ai grandi porti europei (Rotterdam, Amburgo e Anversa) e a quelli asiatici.
La relazione evidenzia la diminuzione della fetta italiana negli scambi commerciali mondiali, anche se il valore dell’export dell'Italia rimane in crescita. In diminuzione, inoltre, la quota italiana del Pil mondiale (pari al 2,7% nel 2006 rispetto all’oltre 3% del 2002), pur in crescita rispetto agli anni precedenti grazie alla notevole espansione del prodotto interno lordo del mondo. Analoga la relazione di crescita per quanto riguarda l’export: 3,4% la quota italiana nell’export mondiale nel 2006 rispetto a poco meno del 4% raggiunto nel 2002.
È stato sottolineato anche il livello di saturazione delle reti di trasporto italiane su strada: se il traffico sulla rete è aumentato negli ultimi quarant’anni di oltre il 400% (quasi il 600% il traffico pesante), la rete autostradale si è estesa solamente del 60%.
«La globalizzazione dei mercati e la delocalizzazione produttiva - ha rilevato il vice presidente di Assocamerestero, Augusto Strianese - pongono nuove e importanti sfide all’organizzazione logistica italiana. Le reti infrastrutturali e logistiche, infatti, rappresentano oggi il collegamento più immediato tra le imprese e il mercato, perciò il sistema camerale italiano e italiano all’estero scommette sulla logistica come risorsa per l’intero Sistema Paese per favorire la congiunzione tra istanze del tessuto imprenditoriale locale e i grandi collegamenti infrastrutturali internazionali».
Nel corso della giornata Aldo Maietta, responsabile strategie Cargo di Trenitalia, intervenuto alla Convention per parlare de “I nuovi fattori competitivi e il ruolo della logistica per lo sviluppo del territorio e dell’apertura ai mercati internazionali” ha detto che «Ferrovie è d’accordo su investimenti da parte di tutti i soggetti interessati - Autorità Portuali, enti locali, Stato e Ferrovie - diretti alla integrazione del sistema portuale con quello ferroviario in un numero selezionato di porti». «Verranno esclusi, secondo una logica di impresa - ha spiegato Maietta - quelli che non prevedono un ritorno. Il nuovo sistema dell’alta velocità e i nuovi investimenti sui valichi alpini, costituiranno la spina dorsale dei traffici proveniente dai porti e interporti per indirizzarli verso l’Europa centrale e orientale. Il trend è di mantenere per il futuro come gruppo Ferrovie i sette miliardi di euro investiti questo anno in infrastrutture ferroviarie e materiale rotabile».
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