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Tavola rotonda sul passaggio della gestione dello sviluppo della portualità turistica dallo Stato agli enti locali
Organizzata da Assomarinas, si è svolta a Brindisi nell'ambito del sesto Salone Nautico del Salento e del Turismo Sostenibile
5 maggio 2008
Nel corso di una tavola rotonda organizzata da Assomarinas (Associazione Italiana Porti Turistici) che si è svolta nell'ambito del sesto Salone Nautico del Salento e del Turismo Sostenibile, chiusosi ieri a Brindisi, si è discusso di come regioni e comuni italiani costieri si porranno nei confronti dei nuovi progetti di porti turistici alla luce della recentissima circolare del ministero dei Trasporti che affida definitivamente agli enti locali la gestione del demanio costiero per la realizzazione delle strutture per la nautica da diporto.
«Con questa tavola rotonda, la prima dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha ribadito la piena competenza delle Regioni sul demanio portuale di interesse turistico - ha spiegato il presidente di Assomarinas, Roberto Perocchio - siano partiti proprio dalla Puglia, regione strategica nel Mediterraneo orientale per lo sviluppo di nuovi itinerari nautici, per verificare la reale intenzione degli enti locali di raccogliere appieno la pesante eredità dello Stato centrale per l’attuazione delle politiche di sviluppo del comparto».
Secondo il comandante Angelo Zerilli, esperto di problematiche giuridico-amministrative nel campo della portualità turistica-commerciale, l'esercizio delle nuove competenze da parte degli enti locali «passa attraverso una adeguata azione di coordinamento e programmazione territoriale che sia in grado di utilizzare la portualità turistica non solo come risorsa economica ed occupazionale, ma anche come elemento forte per la riconversione di centri urbani oggi spesso gravati da aree di degrado: si tratta di definire tempi amministrativi certi in grado di attrarre finanziamenti privati; di avviare un sostegno economico-promozionale dell’ente pubblico finalizzato alla valorizzazione globale delle potenzialità culturali, archeologiche, ambientali, enogastronomiche ecc., di cui sono ricchi i nostri territori».
Nel suo intervento conclusivo l’assessore al Turismo della Regione Puglia, Massimo Ostillio, ha annunciato, a breve, la presentazione del Piano dei Porti della regione Puglia che sarà basato sull’individuazione di porti “pivot”, cioè veri e porti hub portuali, intorno ai quali organizzare una rete compiuta in grado di servire e valorizzare i territori costieri di riferimento. Tale network, orientato a ridurre con apposita normativa regionale un eccessivo frazionamento delle concessioni, consentirà di realizzare, entro il 2010, 8.000 nuovi posti barca riqualificando nel contempo i 10.000 già esistenti.
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