- Per far uscire il porto di Genova dalla situazione di emergenza determinata dalle vicende giudiziarie e operative che hanno rallentato l'attività dello scalo è inutile attendere «una soluzione salvifica che arrivi dall'alto». Il presidente dell'Autorità Portuale, Luigi Merlo, è convinto che «ci siano le condizioni perché il mercato consenta a tutti di crescere» e pertanto «mai come oggi - ha sottolineato - credo sia necessaria la disponibilità a confrontarsi, a dialogare, a costruire».
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- Risolte le difficoltà generate dai disservizi verificatisi nei mesi scorsi al Voltri Terminal Europa (VTE), che hanno causato un consistente taglio al traffico dei container, ora il porto - ha spiegato Merlo - è in buona crescita.
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- Permane però, anzi si è aggravata la situazione di caos innescata dalle vicende giudiziarie. L'indagine della magistratura sul porto, incentrata sulla spartizione del terminal Multipurpose e sulle vicende correlate, in particolare le maggiori spese per oltre 1,7 milioni di euro riconosciute dal Comitato Portuale alla Compagnia Unica per aver gestito in via provvisoria il terminal in attesa della sua consegna ai terminalisti e l'accusa di concussione ai danni della compagnia armatoriale Ignazio Messina, ha avuto oggi un ulteriore sviluppo. La Procura ha notificato a nove indagati, per i quali si appresterebbe a chiedere il rinvio a giudizio, l'avviso di conclusione dell'indagine. Si tratta dell'ex presidente dell'Autorità Portuale, Giovanni Novi, dell'ex segretario generale dell'ente, Alessandro Carena, di Filippo Schiaffino, dirigente dell'ente portuale e presidente di Stazioni Marittime Spa, dell'avvocato Sergio Maria Carbone, ex consulente dell'Autorità Portuale, dell'avvocato generale dello Stato, Giuseppe Novaresi, del console e vice console della Compagnia Unica, Paride Batini e Walter Marchelli, del presidente del gruppo trasportistico Spinelli, Aldo Spinelli, e del presidente della società armatoriale Grimaldi Holding, Aldo Grimaldi.
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- Ribadendo di non voler entrare nel merito dei casi giudiziari, Merlo non ha voluto commentare tali novità. Ha invece illustrato alla stampa gli esiti di un incontro avuto stamane con i parlamentari liguri, ai quali ha evidenziato la necessità di assumere alcune misure affinché l'Autorità Portuale possa affrontare l'emergenza. Innanzitutto, sul fronte dell'organizzazione interna, Merlo ha precisato che l'ente avrebbe bisogno di poter rafforzare le procedure di esodo incentivato al prepensionamento e nel contempo di poter effettuare qualche assunzione in deroga all'attuale pianta organica.
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- Inoltre Merlo ha confermato l'intenzione di incentrare l'attività della Port Authority sulla missione prioritaria dell'ente, di farlo quindi uscire dalle società partecipate, e di mantenere piuttosto un ramo operativo, «una sorta di “multiutility”», per il quale - ha però aggiunto - è necessaria una specifica verifica delle normative vigenti.
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- Ai parlamentari liguri Merlo ha evidenziato anche la necessità che siano riconosciuti i 70 milioni di euro di fondi ministeriali per la logistica portuale previsti dall'accordo di programma per la riconversione delle aree di Cornigliano. L'accordo - ha rilevato - prevede che tutte le clausole siano rispettate.
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- Merlo ha detto che i parlamentari hanno manifestato grande disponibilità nei confronti di questi temi e che hanno avanzato la proposta di costituire un gruppo di lavoro ristretto per affrontarli.
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