- L'italiana ANITA (Associazione Nazionale Imprese Trasporti Automobilistici), con una lettera al Mediatore europeo, ha richiesto una verifica sull'operato della Commissione Europea «per valutare - ha spiegato oggi l'associazione - l'eventuale cattiva amministrazione nel gestire il divieto austriaco di transito merci attraverso il Tirolo, visti i ritardi ingiustificati e il sospetto abuso di potere».
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- ANITA ha sottolineato che, nonostante le continue sollecitazioni dell'associazione e della stessa Confindustria, «la Commissione Europea, dopo il parere motivato del 6 maggio scorso, non ha preso alcun provvedimento contro il governo austriaco lasciando trascorrere cinque mesi con danni conseguenti sull'economia italiana». «Il divieto, entrato in vigore lo scorso 2 maggio, nonostante una procedura di infrazione della Commissione UE - ha ricordato l'associazione - sarà esteso ad altre categorie merceologiche a partire dal 1° gennaio 2009. Il divieto, che attualmente colpisce il 22,2% del traffico totale del Brennero, da quella data coinvolgerà un ulteriore 14,4% con conseguenze disastrose per l'Italia che, per raggiungere i mercati del Centro Europa, deve attraversare obbligatoriamente le Alpi».
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- «L'iniziativa austriaca - ha concluso ANITA - viola una dei principi fondamentali dell'Unione Europea: la libera circolazione delle merci. Il divieto di traffico, stabilito per determinate merceologie senza alcuna differenziazione tra categorie di veicoli in base al loro livello di inquinamento, non presenta alcuna motivazione d'ordine ambientale sia per quanto concerne le emissioni gassose sia quelle sonore».
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