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Babcock & Brown Infrastructure congela la distribuzione di dividendi e persegue la vendita di assets
Cedere attività in questo mercato - ha però ammesso l'amministratore delegato del gruppo, Jeff Kendrew - «è estremamente difficoltoso»
5 novembre 2008
Oggi il gruppo Babcock & Brown Infrastructure (BBI) ha annunciato la sospensione dell'erogazione dei dividendi. Tale iniziativa, in questo periodo di turbolenze nel settore finanziario e di crisi economica generalizzata, ha un solo scopo: garantire adeguati livelli di liquidità all'azienda. Tuttavia il presidente di BBI, David Hamill, ha precisato che «sinora la performance operativa delle principali attività è stata in linea con le aspettative» e che «tale decisione assunta dal consiglio di amministrazione non ha riflessi sulla performance operativa o su qualsiasi esigenza dei finanziatori di BBI». «Il consiglio di amministrazione - ha aggiunto - ritiene che, alla luce dell'attuale incertezza dei mercati del credito determinata dalla crisi finanziaria globale, attualmente il pagamento dei dividendi non sia nel miglior interesse dei securityholders. Riteniamo che i loro interessi siano serviti in miglior modo preservando il cash flow operativo dell'azienda per ridurre il debito piuttosto che con l'essere rimunerati con la distribuzione di stapled securities e di utili per azione».
L'azione di salvaguardia della solidità finanziaria del gruppo non si limita comunque al congelamento dei dividendi. BBI è impegnata nella ricerca di acquirenti interessati ai numerosi assets del gruppo, e in particolare della divisione portuale europea Euroports e della filiale ferroviaria WestNet Rail. Una ricerca tutt'altro che agevole: «vendere assets in questo mercato - ha ammesso l'amministratore delegato del gruppo, Jeff Kendrew - è estremamente difficoltoso; molti potenziali acquirenti hanno capitale limitato e gli opportunisti hanno una quantità eccessiva di opzioni tra cui scegliere, cosa che può determinare una pressione al ribasso sui prezzi».
BBI è riuscita a vendere il 50% delle attività neozelandesi della Powerco Ltd. a fondi operati dalla QIC. Insoddisfacente si è rivelata invece la ricerca di acquirenti per il 20,1% del capitale della società energetica australiana Multinet Gas Network in mano a BBI, quota per la quale sono stati offerti prezzi che, secondo il consiglio di amministrazione del gruppo, «sono dichiaratamente opportunistici e inadeguati». BBI ha quindi deciso di non perseguire ulteriormente il tentativo di vendita.
Per quanto riguarda Euroports, BBI ha confermato di avere in corso trattative con potenziali «molteplici coinvestitori» e prevede che il risultato di tali negoziati potrà giungere nel primo trimestre del 2009. Per le attività portuali in Europa e per WestNet Rail - ha sottolineato Hamill - è stato espresso interesse «da parte di numerose controparti qualificate».
Euroports è presente nei porti di Belgio, Bulgaria, Italia, Finlandia, Francia, Germania e Spagna. Ricordiamo che lo scorso anno la divisione del gruppo BBI ha acquisito il controllo dell'italiana Terminal Rinfuse Italia (RFI), che opera nei porti di Genova, Savona e Venezia (inforMARE del 6 agosto 2007). BBI è presente nei porti europei anche attraverso la società britannica PD Ports, di cui possiede l'intero capitale.
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