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Confitarma preme per il rinnovo degli sgravi contributivi al cabotaggio
Sono dieci anni che la confederazione sostiene questo provvedimento, ricorda Coccia
17 dicembre 2008
La Confederazione Italiana Armatori (Confitarma) sottolinea che prosegue la propria azione volta ad ottenere gli sgravi contributivi per il cabotaggio non rinnovati nella legge finanziaria 2009. Il presidente della confederazione Nicola Coccia ricorda che sono quotidiani i contatti con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti «al fine di individuare la possibilità di inserire tali misure all'interno dei provvedimenti che il governo si accinge a varare nelle prossime ore». «Abbiamo appreso - precisa - che la misura dovrebbe essere trattata dal Consiglio dei ministri di domani».
«Siamo ben coscienti - sottolinea Coccia - delle difficoltà che il Paese sta attraversando in questo momento. Peraltro sarebbe un grave errore sottovalutare gli effetti negativi sull'occupazione nel settore marittimo che produrrebbe il mancato rinnovo delle misure per le navi operanti nei servizi di cabotaggio, soprattutto con le isole minori».
«Il nostro impegno - conclude il presidente della confederazione - è massimo, del resto sono dieci anni che Confitarma sostiene questo provvedimento ottenendo sempre riscontri positivi e sono certo che i nostri sforzi porteranno ad una soluzione anche per il 2009. Peraltro, Confitarma proseguirà la sua azione affinché la misura da temporanea diventi strutturale».
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La Confederazione Italiana Armatori (Confitarma) sottolinea che prosegue la propria azione volta ad ottenere gli sgravi contributivi per il cabotaggio non rinnovati nella legge finanziaria 2009. Il presidente della confederazione Nicola Coccia ricorda che sono quotidiani i contatti con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti «al fine di individuare la possibilità di inserire tali misure all'interno dei provvedimenti che il governo si accinge a varare nelle prossime ore». «Abbiamo appreso - precisa - che la misura dovrebbe essere trattata dal Consiglio dei ministri di domani».
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