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Aiscat, Anita e Fai, no alla penalizzazione di una modalità di trasporto a vantaggio di altre
Le tre associazioni commentano la proposta di revisione della direttiva UE sulla “Eurovignette”
16 gennaio 2009
Aiscat (Associazione Italiana Società Concessionarie Autostrade e Trafori), Anita (Associazione Nazionale Imprese Trasporti Automobilistici) e Fai (Federazione Autotrasportatori Italiani) hanno espresso una posizione condivisa sul pacchetto “Greening Transport” adottato dall'Unione Europea lo scorso 8 luglio che contiene anche una proposta di revisione della direttiva sulla tariffazione del trasporto merci stradale, la cosiddetta “Eurovignette”.
Le tre associazioni, confermando il loro sì agli obiettivi europei della preservazione delle risorse naturali e dell'applicazione del principio di pagamento commisurato all'uso del bene ed al danno ambientale prodotto, hanno però sottolineato come tali obiettivi non debbano articolarsi in una penalizzazione di una modalità di trasporto a vantaggio di altre, ipotesi sulla quale avanzano forti dubbi, in linea anche con quanto espresso dal governo italiano nel corso del Consiglio UE Trasporti tenutosi recentemente.
Con riferimento all'Italia, Aiscat, Anita e Fai hanno evidenziato che «la proposta UE sottovaluta che, per il traffico transalpino, se si ipotizzano come valide le date fissate dai Coordinatori europei di apertura dei trafori ferroviari sugli assi Torino-Lione e del Brennero, tali linee saranno disponibili ben oltre il 2020. Fino ad allora - hanno rilevato le associazioni - il traffico merci, ove venga data attuazione alla proposta di direttiva in esame, costerebbe di più in termini assoluti con evidenti ricadute sui prezzi e sull'economia nazionale».
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